“Oggi possiamo dire di vivere del nostro talento, di avere un lavoro che ci appaga pienamente di tutti i sacrifici che quest’arte richiede, di interpretare un repertorio vastissimo. Rimanendo in Italia, non avremmo mai potuto realizzare tutto questo assieme“: parola di Walter Angelini, 23 anni, ballerino professionista al lavoro negli Stati Uniti.
Una passione per la danza che segna tutta la vita di Walter, a partire dall’infanzia, e che si concretizza con l’ingresso all’Accademia del Teatro della Scala di Milano, a soli dieci anni: nei successivi otto anni Walter si dividerà tra gli studi della scuola dell’obbligo e quelli di danza… con grandi sacrifici.
La svolta arriva a 17 anni, con le sei settimane di stage estivo all’American Ballet Theatre di New York: “negli Stati Uniti mi sentii come un giovane adulto ascoltato“, riflette Walter a posteriori, mentre in Italia la paura maggiore appariva -al contrario- quella di far emergere troppo il talento. Lui intanto la sua decisione, pur sofferta, l’ha già presa: chiudere gli studi negli USA, diplomandosi a New York.
Per problemi di visto un ritorno in Italia è obbligato, nei mesi successivi al diploma: qui conosce Ines, sua futura compagna nel lavoro e nella vita. Insieme decidono -dopo aver verificato quanto l’Italia sia ormai una “waste land” per i giovani ballerini- di fare le valigie: “sarà proprio l’America il luogo dove riscuoteremo il maggior successo. Tante compagnie statunitensi hanno risposto positivamente alle nostre applications“, commenta Walter, precisando: “negli Stati Uniti abbiamo registrato una costante crescita tecnico-artistica, con salari e benefits maggiori, rispetto all’Italia“.
Ospite della puntata è Ines Albertini, l’altra metà della coppia artistica: lei ha seguito una strada diversa rispetto a Walter, studiando danza direttamente all’estero, in Svizzera. Anche lei -oltreconfine- ha sperimentato un “plus” in grado di fare la differenza: il “rispetto” verso professionalità come la sua. Ines ci racconta quanto sia stato sorprendente -per lei e per Walter- trovare una compagnia negli USA intenzionata a scritturare entrambi – in coppia.
Nella rubrica “Expats” vi raccontiamo una mostra dedicata ai giovani italiani emigrati in Australia. L’ha realizzata e curata il fotografo Cristian Iotti: “What I have to do / What I would like to do”. E’ rimasta allestita fino allo scorso ottobre al Museo Italiano di Melbourne. Ne parliamo con l’autore.
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La discussione di dicembre: “A conclusione del 2014, quanto avete visto aumentare -quest’anno- il grado di attrattività dell’Italia, nell’ottica di un possibile ritorno nella Penisola? Vedete il Paese muoversi nella direzione giusta, di attrazione dei talenti? Indicateci il vostro voto sull’attrattività italiana, da 1 a 10!”
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Alla prossima puntata, la prima delle due della serie delle Feste di Natale: sabato 27 dicembre, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24.
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