Mario Albertarelli “A pesca coi campioni”
Un libro mitico, mitologico! Il grande Albertarelli che intervista 7 illustri pescatori. Non 7 “campioni” dell’agonismo alieutico, piuttosto 7 straordinari esperti di diverse tecniche in diverse zone d’Italia. Da poco ho riletto tutto di un fiato questo libro e ho trovato così preziosi certi trucchi e consigli che ci vengono svelati che quasi quasi non vorrei parlarne… Sullo spinning in particolare vengono descritte alcune tecniche ed accortezze a cui io sono arrivato con la mia personale esperienza solo da poco tempo e che, gelosamente, custodisco come segreti. Nel 1971 erano già in questo libro… Certo non tutto quel che è scritto è oro colato, in particolare i suggerimenti sui materiali, 41 anni dopo, sono decisamente sorpassati! Così come piange il cuore nel constatare come queste persone, sicuramente nobili di spirito, in quel tempo non considerassero più di tanto il catch and release o peggio, nel caso della marmorata, pensassero ancora che fosse meglio “rimuovere” i predatori di taglia e così leggiamo di vere e proprie stragi di pesci… Quel che resta intatto nel tempo sono i precetti di filosofia della pesca, parole sull’amicizia tra pescatori ed il piacere della prosa di Albertarelli. Qui di seguito non un estratto delle interviste dei 7 campioni (tra le foto trovate i loro nomi) ma direttamente le parole dell’autore del libro che trae le sue conclusioni, che a noi di Anonima Cucchiaino sono particolarmente care, perchè il dialogo con l’acqua è una di quelle cose che rende la vita degna di essere vissuta, perchè l’approccio con cui si va a pescare è più importante dei risultati della pesca stessa.
Liberamente tratto da: Mario Albertarelli; “A pesca coi campioni”
Ed. Arnoldo Mondadori 1971
Avrete notato che non è scritto con ricercatezza, che lo stile lascia spesso a desiderare. Ho voluto che questo libro fosse così, semplice e pulito. Ho voluto usare lo stesso linguaggio che io e i miei amici usiamo sul fiume, o nelle osterie di campagna. E’ il linguaggio di tutti i pescatori, siano essi metalmeccanici o avvocati, medici o contadini.
Nel concludere vorrei però rivolgermi, soprattutto, al giovane pescatore per ricordargli che la pesca non è un hobby, non è uno sport, anche se spesso la si chiama così per comodità. E’ qualcosa di più. E’ molto di più. Quindi, i consigli che ti posso dare sono due: cura molto il tuo spirito d’osservazione, il tuo senso critico. E ricordati che devi mettere la sveglia alle quattro, amico. Se ti alzi alle quattro puoi essere sul fiume alle prime luci.
Questa, da più di vent’anni, è la mia regola.
Devi sapere, amico, che i pesci mangiano all’alba. Quelli che mangiano all’alba sono sempre i più grossi e i più furbi. D’estate, però, le giornate sono molto lunghe e alle quattro fa giorno. Allora, se alla sera sei andato al cinema, tutto sommato non ti conviene nemmeno andare a dormire. Ti dai una rinfrescata, ti prepari con cura tutta la roba, mangi un boccone e ti metti in moto. Arriverai sul fiume quando il cielo si sbianca. Siediti sulla riva, bevi un sorso e fumati una sigaretta. E rimani così in silenzio, pensando a ciò che farai su quel fiume, pensando a come pescherai.
Se riesci a restartene così per qualche minuto, tutto teso ad ascoltare ciò che il fiume ripete da millenni, puoi sentirti veramente vivo e questi momenti rimarranno dentro di te anche dopo, negli anni che verranno.
Io e i miei amici la pensiamo così.
Per chi non lo conoscesse o per chi vuole conoscerlo meglio: Mario Albertarelli
Da Wikipedia: “Ha raccontato il mondo dei pesci e delle acque con la passione del pescatore e la capacità non comune del grande cronista. Alcune pagine della sua attività letteraria, sono pura poesia dell’acqua e di un modo di frequentare laghi, fiumi e torrenti così lontano da quello moderno”.