A piazza Tragara di Capri tornano “Le conversazioni” d’autore

Creato il 27 giugno 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Ci siamo: da oggi 27 giugno al 6 luglio scrittori e intellettuali si confrontano sul far della sera a Capri, piazza Tragara con “Le conversazioni” d’autore. Un evento da non perdere dentro la suggestiva cornice del’isola al tramonto. Mi faccio un regalo di compleanno ( sono nata il 6 luglio di un anno non definito) e sarò presente all’evento . Non voglio perdermi i tramonti più famosi che quest’anno hanno come tema “ corruzione e purezza”: la dicotomia entro la quale si dibatte l’umana esistenza. Tra gli ospiti di eccezione il maestro del postmoderno, Don DeLillo, lo scrittore, narratore, saggista e drammaturgo statunitense, nato da emigrati del Molise: l’intellettuale che ha fatto della denuncia della corruzione statunitense il fil rouge della sua immensa produzione. Un tempo c’era purezza negli USA; la guerra fredda, l’incubo nucleare, l’omicidio di Kennedy hanno irreversibilmente cambiato il mondo, che ha perso la purezza congenita e si è macchiata per sempre infrangendosi dentro il suo stesso sogno.

Don DeLillo

Involuzione epocale che si è aggravata secondo Delillo con l’avvento del digitale che non ha cambiato solo i mezzi della comunicazione, ma le persone stesse, le loro parole scritte e orali. Sicché lo schivo intellettuale, che poco di solito si espone, non si rassegna, ma continua a redigere le sue opere con la vecchia macchina per scrivere e rifugge dalla nuova tecnologia come il diavolo e l’acqua santa. Non si tratta di perdere il retorico “profumo della carta”, ma di un mutamento radicale delle coscienze, che non reggerebbero più la lettura di un testo lungo e intenso, come quelli russi dell’Ottocento ad esempio, ma che si rifugiano dietro il virtuale “aforismatico”e i romanzi brevi e leggeri , perdendo di vista i colossi della letteratura. La tecnologia crea bisogni che siamo tentati immediatamente di soddisfare , senza porci quesiti morali, aderendo ad una logica machiavellica. Come dire, che cambiano le opere, ma i pensieri dello statunitense rimangono sempre gli stessi, rivolgendo fin dagli anni settanta un’attenzione particolare al degrado della civiltà stante l’avanzamento acritico della tecnologia.

Un punto di vista non da tutti abbracciato e spesso avversato con furore, attribuendo allo scrittore una visione manichea dogmatica e passatista. In realtà io stesso mi chiedo: saranno poi così negativi gli esiti dell’era digitale? Non è che lo scrittore Delillo è condizionato da una percezione pregiudiziale che lo porta a smantellare anche i prodotti positivi dell’epoca che stiamo vivendo? Non è che purezza e corruzione sono elementi costretti a convivere dentro l’umanità senza che essa diventi di necessità psicotica?

Per seguire da vicino la annosa quaestio consiglio di seguire il dibattito, cui parteciperanno esimi esponenti della cultura internazionale: Anna Funder, autrice di “Tutto ciò che sono”, l’architetto decostruttivista, Daniel Libeskind, il romanziere Rachel Kushner che ha redatto il romanzo più importante del 2013. Il vasto scambio di idee interdisciplinare avviene sotto la direzione artistica di Antonio Monda, docente della New York University che anticipa la suggestiva idea di partire da una provocazione: “ Nel momento in cui si fa uomo, Dio accetta di corrompersi?



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