A piedi nel Lower East Side di Manhattan post uragano: cosa ho visto

Creato il 04 novembre 2012 da Wally26

Questa nella mappa e’ la situazione attuale del servizio metro a NYC. Sia la Long Island Rail Road che la Metro-North Railroad funzionano su tratte limitate. Operai della MTA stanno rimuovendo i detriti dai binari e controllando le infrastrutture. Come vedete il servizio metro e’ totalmente sospeso da Midtown fino a Lower Manhattan (zone in grigio). Un bel disagio per i 7,568,304 milioni di residenti del Queens, Brooklyn e Long Island che vorrebbero raggiungere Manhattan (Wikipedia via Census Bureau). Un bel disagio anche per i residenti di Staten Island, che sono i piu’ isolati.

Il servizio di collegamento fra il Queens e Manhattan e’ disponibile via metro solo dal nord del Queens.

Il resto di noi sfigati del Queens ‘centrale’ e di Brooklyn possono raggiungere Manhattan arrivando alla Hewes street  con la linea ‘J’ e poi prendendo lo shuttle bus, gratuito, che attraversa lo Williamsburg bridge, come indica le legenda sulla mappa.

Fila per lo shuttle bus presso la stazione metro di Hewes Street a Brooklyn

La fila proseguiva dietro l’angolo a destra, ma avro’ impiegato al massimo 7 minuti per salire sul bus perche’ ne arrivavano in continuazione. E’ andata di lusso quindi, all’andata.

Arrivare a destinazione a Orchard Street per una visita al Tenement Museum e’ stato facile; lo shuttle bus ferma li a due passi. In giro c’era tanta gente, tante le biciclette (ottimo mezzo di locomozione in questi casi) alcuni grappoli di persone agli angoli delle strade che tentavano di prendere un taxi, commercianti che sistemavano la merce nei negozi e spazzavano via acqua e immondizia dalla strada, cisternette con benzina che circolavano in tutte le direzioni per portare rifornimenti, illuminando di speranza il volto dei passanti al loro passaggio. Non c’era traffico e le macchine scorrevano veloci, una attenta vigilessa faceva bene il suo lavoro.

Il sindaco Bloomberg, per evitare polemiche e per non intasare il traffico a Manhattan, ha deciso infatti di sospendere la maratona che avrebbe dovuto avere luogo domani ed ha emesso un ordinanza secondo la quale e’ interdetto l’accesso all’isola ai guidatori ‘singoli’. Le strade debbono essere libere per pompieri, polizia, croce rossa, mezzi dell’MTA che ispezionano le infrastrutture metropolitane e camion con i rifornimenti. Privati e taxi sono obbligati a caricare almeno 5 persone altrimenti non possono entrare a Manhattan, quindi il traffico e’ certamente piu’ snello. Il bello e’ che la polizia controlla per davvero il numero dei passeggeri nelle auto.

Per maggior sicurezza l’esercito pattuglia Manhattan poiche’ sono avvenuti casi di effrazione e frodi di ogni tipo; ladri che si fingevano tecnici del gas o della luce hanno fatto irruzione in alcune abitazioni, ci sono stati furti in alcuni negozi e civili che si improvvisano tassisti offrendo un passaggio per traghettare da Manhattan a Brooklyn e Queens per 5 dollari (l’ho visto con i miei occhi!).

Dopo aver passato quasi 2 ore (!) nel gift shop del museo – ne valeva la pena, guardate che carino questo provocatorio I-Wood per bambini;

… ho fatto una capatina in uno Starbucks in cerca di una fetta di torta, ma come mi aspettavo, non c’era rimasto nulla. L’elettricita’ in zona, mi ha detto il cassiere di Subway, una sorta di McDonald dove alla fine ho potuto comprare uno dei pochi biscotti rimasti invenduti, e’ tornata solo ieri e quindi i bar e i ristoranti della zona possono offrire solo bevande calde per oggi.  Le scorte alimentari debbono arrivare e quindi si tira ancora la cinghia. Preso il biscotto mi sono diretta alla fermata dello shuttle bus illudendomi di poter rifare lo stesso percorso all’inverso, ma non e’ stato possibile.

La banchina era troppo affollata, la gente non rispettava la fila e i bus erano pieni, quindi senza perdermi d’animo, per raggiungere Hewes street, ho fatto una piacevola camminata attraversando lo Williamsburg brigde… e ne e’ valsa la pena, guardate che bella la vista sul Lower East Side di Manhattan… Una Manhattan non ancora totalmente illuminata.

Arrivando a piedi a Brooklyn ho potuto notare un fatto che mi era sfuggito all’andata: molti esercizi sono ancora chiusi e c’e’ chi addirittura non ha ancora tolto i sigilli, per paura dei furti probabilmente…

Ferramenta

Concludendo, la situazione nel Lower East Side mi e’ parsa sotto controllo, certo ci vorranno alcuni giorni prima di tornare alla normalita’, pero’ mi sembra vada meglio che a Chelsea e ad alcune zone di Brooklyn, che sono ancora prive di fornitura elettrica.

Il quartiere di New York che sta messo peggio di tutti e’ sicuramente Staten Island, dove i soccorsi si muovono a rilento.

Se la passano molto peggio nel vicino New Jersey, dove e’ iniziata la distribuzione razionata della benzina. Molte le abitazioni ancora prive di elettricita’, quindi niente acqua calda, niente possibilita’ di conservare il cibo, niente riscaldamento, niente possibilita’ di spostarsi in macchina. Chi ha il camino raccoglie la legna caduta dove possibile, anche nel giradinetto dei vicini di casa. Ovviamente tutti gli uffici e le scuole sono chiusi, le compagnie private dei bus che portano ogni giorno i pendolari a Manhattan sono ferme e lo e’ anche il Path Train.

Vanno anche segnalati i disagi nei contigui Connecticut, Rodhe Island, Pennsylvania.

Contrariamente all’opinione di alcuni amici e conoscenti che tendono a banalizzare o a minimizzare l’accaduto, non mi sento affatto di sminuire questa vicenda solo perche’ siamo stati toccati marginalmente dall’uragano e non abbiamo subito danni. Secondo notizie di giornata, il numero delle vittime e’ salito a 113. I danni sono gravi in alcuni quartieri e i disagi non sono ancora terminati per milioni di persone, fra cui tante famiglie che hanno perso la casa e l’auto. Bisogna mettersi nei panni di chi sta attraversando questa dura prova, che da una settimana non ha la possibilita’ di godere dei benefici della vita moderna: lavarsi con acqua calda, conservare il cibo nel frigo, andare a fare la spesa (perche’ c’e’ poca benzina disponibile e in molte zone del New Jersey ti puoi muovere solo ed esclusivamente con la macchina), accendere la luce la sera per evitare di sbattere contro mobili e porte chiuse, riscaldarsi, bisogna mettersi nei panni di chi e’ bloccato in qualche aeroporto perche’ i voli sono stati cancellati e sta’ finendo i soldi, di chi ha avuto danni strutturali alla casa, etc. Questi sono disagi gravi. Ci sono tante persone che se perdono anche una sola giornata di lavoro, anche per cause di forza maggiore, non vengono pagate… Tanti lavoratori a cottimo, non garantiti che non si possono permettere il lusso di rimanere a casa e quindi si trovano in grande difficolta’ perche’ non hanno modo di raggiungere il posto di lavoro. Ecco, in questo senso direi che i danni continuano per tutti finche’ la centrale atomica del New Jersey non riapre e finche’ i porti di Manhattan e del NJ non tornano ad operare a pieno regime per ricevere i rifornimenti di petrolio dal Golfo del Messico consentendo alle cisterne di correre a rifornire i benzinai per rimettere in moto quel circolo vizioso (e viziato) da cui dipende la vita moderna, e finche’ la MTA non ripristina completamente il servizio di trasporto pubblico, perno essenziale della vita sociale ed economica di questa megalopoli.


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