Non è vero che senza uomini si sta bene lo stesso. E’ una meschina bugia, il grido delle disilluse e ferite che, ritrovandosi insieme a cenasi ripetono “ma in fondo, ragazze, a cosa ci servono loro? Abbiamo un lavoro, gli amici, le amiche, interessi. Abbiamo una vita appagante, con tutto ciò che ci serve”. Così, l’altro giorno mi sono svegliata felice, e beata: fuori non pioveva, l’albero di magnolia era sbocciato, attorno a me solo il cinguettio degli uccellini e il mio gatto che riposava beatamente.Tronfia della mia ritrovata serenità da single, ho dovuto ricredermi. E stavolta la lezione arriva da dentro casa. Sì, me l’hanno insegnata il mio appartamento. E un mio amico carissimo. Premessa: io e F. ci conosciamo la prima volta circa 5 anni fa. Ad una sfilata per abiti da sposi dove lavoravamo come modelli. Il fato ha voluto che lui fosse il mio sposo sulla passerella. Dunque, dopo qualche giorno dal casting, ci “sposiamo”. E da lì diventiamo amici. Entrambi amiamo la libertà e la moda. Cioè, lui è l’unico uomo (etero) che ha apprezzato la mia Neverful Damier, quando molti si staranno chiedendo cosa sia una neverful damier. Un maschio con stile, sia nell'animo sia nei gusti estetici. Conosco solo un'altro uomo così, ed è il direttore della rivista per cui lavoro, Angelo Garini. Ma torniamo a F. Entrambi single da due anni, cerchiamo casa nello stesso periodo, andiamo anche a vedere degli appartamenti insieme “Vane, pensa che fico se prendiamo casa vicini, sembra quasi di vivere in vacanza". Casa vicini, non la prendiamo, costava troppo anche se l’architetto notando che siamo anche vestiti intonati afferma "questa è perfetta per una giovane coppia" ma noi all’unisono “Siamo solo amici”.Inutile dire che è stato il primo a vedere la mia nuova casa, e io la prima a sapere della sua.L’altra sera a casa mia, durante il trasloco:"Vane è stupendo questo giallo dell'ingresso, ci ho pensato pure io.."“Bene tesoro, però...sai cosa? La casa è fredda”“Vane, gli devi dare tempo, le stanze sono alte ci mette un po' per riscaldarsi.Vorrà dire che per scaldarti dovrai andare in camera da letto a fare movimento…certo che ora sarà da gestire anche la fase con gli "ospiti" della serie: sì rimani a dormire, ma guarda che la mattina a me non viene proprio di portare il caffè a letto. Vane...che fico il parquet. E la tua camera lilla, che spettacolo..ma questo letto io.... lo vedo fragilino. Guarda tesoro, si muove come fai? He, he"."Tu non preoccuparti che questo letto racchiude altre virtù. Amico mio, io dico che si gela qui, eppure l'ho acceso alle 7.30 sono le dieci…""Vuoi che controllo la caldaia?""Magari, vieni". Mentre io leggo inutilmente le istruzioni in geroglifico della caldaia, F con occhio esperto e tecnico comincia a capire qualcosa che per lui è ovvio. Io ripenso ad un film con Robert Redford e Jane Fonda, a piedi nudi nel parco."Vane c’è qualcosa che ristagna e la caldaia non riesce ad andare a regime si vede. Guarda bisogna aprire la valvola del termosifone e…dammi in bicchiere da battaglia….see vabbè qui dove apri trovi ciotole Guzzini e cristallo di Boemia"."Regali per l'insediamento nella nuova casa.Tieni, è di cristallo ho solo questi per ora..""Vedi, basta fare così". F. smanetta con qualcosa di metafisico, un tasto che non era mai esistito prima e che compare quando gli uomini vengono a risolverti un problema tecnico. E la caldaia riparte."ecco si è accesa una fiammella""Scemetta, quella vuol dire infatti che sta scaldando…senti già che differenza""Favoloso, ora sì! Grazie. Funziona davvero. Non ci sarei mai arrivata. E’ tutto talmente nuovo che ho quasi paura di toccare le cose"."Vabbè ma la laurea scientifica serve anche a questo"Ecco. Nel mio nuovo appartamento,in cui tutto ha l’odore dei mobli nuovimancava calore. Grazie F, hai tolto il cellophane dall’anima della casa, sai, era ancora imballata.F mi riaccompagna alla macchina, mi chiude persino la portiera, riscattando la categoria maschile con un "E' il minimo Vane".
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