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Per motivi di "ordine pubblico", il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Pordenone ha vietato che nella manifestazione ufficiale per la celebrazione del 25 aprile, sia cantata "Bella ciao". Il 25 aprile è una data che vede ogni anno Pordenone percorsa da polemiche e da scontri, circostanze che portano a pensare come purtroppo, a distanza di settant'anni, c'è ancora qualcuno che non ritiene patrimonio del nostro vivere comune i valori di libertà portati avanti, a prezzo della loro vita, dai partigiani. La soluzione adottata dal Comitato è stata appunto quella di vietare il canto di "Bella ciao", per non dare la stura, secondo questa interpretazione, ad eventuali disordini. Si tratta di una scelta che, a mio parere, nel nome della tutela dell' "ordine pubblico", arriva a porre sullo stesso piano antifascisti e contestatori del 25 aprile, nel solco di un revisionismo sempre più diffuso. Sul divieto di "Bella ciao" si registra una nota di protesta dell'Anpi di Pordenone e un comunicato di Sel Pordenone: entrambe assicurano che le note di "Bella ciao" risuoneranno nel capoluogo del Friuli occidentale.
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