Era da un po' di tempo che ce l'avevo di traverso nel gargaroz (come
direbbe Elio): «l'Islanda non pagherà il debito pubblico, prendiamo
esempio dall'isola ricca e felice!» Mi chiedevo: ma come fa l'Islanda a
emettere titoli di stato per finanziare investimenti e altre spese? E
chi si potrà fidare di investire in un paese dove se si fanno debiti non
si pagano?
Be', ora mi è un po' più chiaro: semplicemente non è vero. L'Islanda
ha rifiutato con un referendum di nazionalizzare le banche islandesi in
crisi di liquidità e pertanto non pagherà i debiti di queste banche
(private) verso gli investitori (in gran parte stranieri, mentre, se ho
capito bene, gli islandesi non hanno avuto problemi). Invece il debito
pubblico lo sta pagando, avendo accettato un prestito di oltre 2 Mld di
dollari dal famigerato FMI.
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