A proposito di Autorità per la Sicurezza Alimentare

Creato il 03 ottobre 2010 da Francesco74
Era il 15 febbraio 2007. e per "Il Meridiano" intervistai Luca Zaia, allora vicepresidente della Regione Veneto. Dal 2008 e fino alla sua elezione a nuovo presidente della Regione Veneto (13 aprile 2010) Berlusconi gli ha affidato il Ministero delle Politiche Agricole. E' quello il periodo in cui la designazione di Foggia come sede dell'Authority (scelta operata dall'ultimo governo di centrosinistra) viene 'congelata' fino alla 'silurazione' definitiva di questi giorni. Le risposte del leghista Zaia, allora, facevano intendere come sarebbe finita.
"L’Authority spetta a Verona". Luca Zaia, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, non ce l’ha con Foggia, ma la candidatura del capoluogo dauno lo fa proprio arrabbiare. E spiega il perchè. "Noi abbiamo presentato la nostra candidatura nel 2004. Poi c’è stato un rallentamento del Governo, con la decisione di fare un comitato interministeriale che decidesse sulla questione. Stiamo parlando di un Veneto che ha 160mila aziende agricole, con un Prodotto Interno Lordo di 6miliardi di euro in agricoltura e rappresenta il 10 per cento del Pil agricolo nazionale - incalza l’assessore leghista -. Siamo i primi in Italia per la produzione di ortofrutta, i primi per la produzione di carne rossa con una quota nazionale del 35 per cento, i primi per la carne bianca con una produzione pari al 40 per cento sul totale italiano. Abbiamo 350 prodotti tipici, 24 vini doc, 75 tipi di formaggi diversi, siamo stati i primi ad avere prodotti cui è stata riconosciuta la Identificazione Geografica Protetta, insomma, rappresentiamo un’agricoltura innovativa che ha fatto molta ricerca sulla sicurezza alimentare. Per questo pensiamo che sia stato giusto assegnare l’Authority nazionale a Verona».
Lei ha parlato di lobby del Sud. La candidatura di Foggia, nel Mezzogiorno, è quella col pacchetto più consistente di consensi. Perché a sostegno di Verona non c’è una lobby del Nord?
«No, no, attenzione, la lobby del Nord c’è, noi ci siamo con la nostra candidatura e siamo tutti uniti. Io ho parlato di lobby del Sud, tra virgolette, nel senso che c’è una strana coincidenza: il ministro per le Politiche Agricole è pugliese, Rutelli arriva all’inaugurazione dell’anno accademico a Foggia e annuncia questa possibile novità relativa all’assegnazione dell’Agenzia, c’è sicuramente la volontà di fare un ragionamento con la Puglia. Il Sud difende bene le sue cause. E’ stato un fulmine a ciel sereno, per noi la vicenda Authority era già chiusa".
Livia Turco spinge per Torino, resta in corsa anche Parma, sede che potrebbe assicurare l’interazione più funzionale tra L’Agenzia europea e quella italiana. Poi ci sono Verona e Foggia: la partita dell’Authority è ancora aperta?
«Se si cambiano in corsa le regole del gioco allora ne prendiamo atto, male abbiamo fatto a non chiudere la vicenda quando eravamo noi al Governo. Prendiamo atto che questo è il modo di lavorare del Governo Prodi. Era ormai dato per scontato che il Veneto e Verona avessero l’Autorità Nazionale, non siamo l’ultima regione, anche dal punto di vista agricolo, con tutto il rispetto per i pugliesi che godono di tutta la mia simpatia, ma insomma i numeri sono i numeri».
L’Authority è una struttura tecnica che occuperà poche persone. La battaglia per ottenerne la sede sembra motivata da logiche di consenso elettorale. Sbaglia chi la pensa così?
"No, lei nella domanda mi ha già dato la risposta. Noi non abbiamo problemi di occupazione. Per noi è un fatto di prestigio, di immagine, di essere vicini a una realtà che può essere funzionale alla nostra agricoltura. Cioè una grande azienda la si dà in mano a chi conosce quell’azienda. Poi si può fare anche sull’Himalaya l’Authority, ma se si sposta da Verona io voglio capire le motivazioni di questa scelta.
Lei ha riconosciuto che la candidatura di Foggia è perfettamente legittima, però ha detto che Verona sarebbe ancora meglio. Che cosa ha Verona in più di Foggia?
"Abbiamo qualcosa in più soprattutto nella diversificazione produttiva. Noi non abbiamo la monocoltura, siamo un front-office anche a livello di sperimentazione, noi qui abbiamo 160mila aziende agricole. Il Veneto ha la necessità di sostenere le sue imprese.
Per la vostra regione non sarebbe più funzionale concentrare l’impegno sul potenziamento delle infrastrutture a servizio dell’industria?
"Io mi metto nei panni degli amici pugliesi che dicono 'ma cosa vogliono questi del Nord? Sono pieni di soldi, non hanno problemi d’occupazione', però non è così. Si parla di un Nord che ha una partita Iva ogni sette abitanti, ma che sta arrancando per chiudere i bilanci delle piccole imprese. Non è che qui è un Eldorado, noi abbiamo il 30 per cento in meno di strade rispetto alla media del Paese"
Appunto...
"Si ma non abbiamo solo il problema delle strade, dobbiamo anche valorizzare l’agricoltura perché è un nostro punto di forza, abbiamo il problema dell’industria del turismo che è la prima in Italia, per cui la battaglia la facciamo con lo stile del Sud che ha sempre fatto una grande azione di lobby. Una capacità che io invidio. E adesso cominciamo anche noi".
I NUMERI DI FOGGIA
Non è soltanto una questione di numeri, quelli su cui punta il vicepresidente del Veneto Luca Zaia. Per avere la sede dell’Authority, Foggia ha messo in campo un progetto che punta - oltre che sulla naturale vocazione agroalimentare dell’intera Capitanata - sull’integrazione tra l’Autorità nazionale per la sicurezza alimentare e una serie di “agenzie” di ricerca già esistenti nella provincia dauna: Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura, Lachimer(laboratorio chimico merceologico), Istituto Zooprofilattico, Istituto Sperimentale per la Zootecnia, Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere. Un’integrazione sostenuta dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Foggia, dall’azienda sanitaria e che può contare su Bioagromed, il Centro di Ricerca Interdipartimentale dell’Università di Foggia (Istituto per la Ricerca e le Applicazioni Biotecnologie per la Sicurezza e la Valorizzazione dei Prodotti Tipici e di Qualità). Ma anche sui numeri Foggia e la Puglia non sfigurano affatto. Il quinto Censimento Generale dell’Agricoltura, in Puglia, ha registrato l’attività di 352.510 aziende agricole. Foggia ospita 61.027 aziende. La superficie agricola totale in Puglia è di circa 1.379.278 ettari. A livello provinciale Foggia primeggia con una superficie utilizzata di quasi 500.844 ha, circa il 40,1 per cento della superficie agricola utilizzata della regione, seguita da Bari con 344.108,82 ha. L’agricoltura, in Puglia, significa 32 milioni di giornate lavorative in un anno. In Puglia l’88,4 per cento delle aziende pratica le coltivazioni legnose agrarie (vite, olivo, agrumi, fruttiferi). La Puglia primeggia fra le regioni italiane per la produzione di uva da tavola (famosa la “baresana”), di olio e di vino. La rilevazione della superficie viticola ha rivestito un particolare interesse in questo Censimento, dato che è stata svolta su precisa richiesta dell’Unione Europea, per assolvere ai compiti di intervento sulla produzione e sui mercati dei prodotti viticoli. Le aziende con vite censite in Puglia ammontano a 83.518 unità e rappresentano il 23,7 per cento delle aziende agricole totali localizzate nella regione e il 10,5 per cento delle aziende con vite presenti in Italia. Bari figura al primo posto tra le province della regione con 25.454 aziende viticole, di cui il 10 per cento presente nel comune di Barletta (2.538 aziende) e l’8, per cento nel comune di Rutigliano (2.035), mentre la provincia di Foggia primeggia per superficie viticola con circa 31.755,31 ha. Per quanto riguarda i capi di bestiame, nella provincia di Bari è localizzata la maggior parte delle unità allevatrici di bovini (1.705), di equini (462) e allevamenti avicoli (1.282), mentre nella provincia di Foggia è presente un’alta concentrazione di aziende di bufalini (39), suini (423), ovini (955) e caprini (495).

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