summa dei Coen in un giro di folk">summa dei Coen in un giro di folk">summa dei Coen in un giro di folk">
A ben vedere A proposito di Davis va quindi sì inside al personaggio, ma pare non raccontarci nulla. Questo perché rivela la quotidianità di un giovane come tanti, sospeso tra l’ennesimo autostop e incontri fuori dal comune, aperto alle continue soprese della vita pur di continuare a (soprav)vivere. Con dignità però. Ecco, a Davis la dignità non manca, neppure di fronte all’usurato “con questa roba non si vende” pronunciato da un potente e introvabile produttore. E’ la storia di un perdente che non si rassegna ad esserlo, che continua a perdere perché convinto di poter vincere. Prima o poi. Con moderato trionfo.
Per i Coen è l’ennesima odissea (Fratello, dove sei? lo era alla lettera) con protagonista un meraviglioso personaggio con la faccia continuamente sferzata dal vento e dalla vita. Al suo fianco una nuova carrellata di figure indimenticabili (su tutti lo storpio Roland Turner interpretato da John Goodman), molte delle quali appaiono nella storia solo per una manciata di minuti. Un quadro di personaggi omogeneo ed eterogeneo allo stesso tempo, dove addirittura un gatto, che pare scappato dall’appartamento di Colazione da Tiffany, pare acquisire spessore da character.
Insomma, A proposito di Davis è la summa della poesia e della poetica di quei due fratellacci che con Fargo instillarono un modo di fare cinema che ad oggi non conosce imitazioni.
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