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A proposito di discriminazioni di genere

Creato il 23 giugno 2013 da Nonzittitelarte

A proposito di discriminazioni di genereUn confronto acceso fra siti di informazione. Un bel modo per creare dibattito in città. Luisa Sclocchis oggi commenta un articolo uscito su SardiniaPost

di Luisa Sclocchis

Leggere nella giornata odierna l’articolo di una donna esponente politica locale, il cui link cito a seguire: clicca qui non può che procurare profonda amarezza e confermare quanto esista la tendenza a strumentalizzare le problematiche legate alla parità di genere, porgendo la versione dei fatti più conveniente a seconda dell’appartenenza politica di riferimento, quando in virtù di questa non si arrivi addirittura a negare l’evidenza.

Fare riferimento alle pari opportunità in casi di eclatante scorrettezza etica e morale è profondamente ingiusto. Perché, a proposito di silenzio delle donne, non chiamare in causa tutte le donne i cui diritti son stati ignorati senza che potessero essere valutate per le loro competenze e capacità verificabili? Sarebbe onesto intellettualmente si considerasse invece, volendo far riferimento alla parità di genere, quale danno abbiano subito proprio loro, le partecipanti al bando – e NON parlo di me – che si son viste scavalcare senza neppure essere considerate, in nome di forze sleali e rivoltanti che solo nel nostro compromesso Paese possono trovare ragione d’essere. Senza considerare poi che il merito dovrebbe prescindere dal genere e che da DONNA continuo a non apprezzare valutazioni differenti, sull’opportunità di rivestimento di importanti incarichi professionali, che prescindano dalla SOLA considerazione di competenza. Io DONNA non pretendo sconti in quanto tale, l’uguaglianza deve essere veramente uguaglianza e non sconfinare in un favoritismo invertito. Insomma, ovunque ci sarebbe il tanto per provare immensa vergogna ma non qui. Queste posizioni paiono evidentemente pretestuose. Si desse voce una volta tanto alle altre DONNE, quelle oneste, quelle che non hanno bisogno di ricorrere a mezzi alternativi per proseguire o aspirare ad un impegnativo e meritato cammino professionale. Ma l’Italia rimane un Paese in cui per motivare ignobili scorciatoie si può sempre utilizzare il pretesto della parità di genere, e parlo da DONNA. Per non parlare poi degli ultimi risvolti emersi sulla vicenda che in un qualsiasi paese civile sarebbero sufficienti a determinare profonda indignazione. Dimentichiamo forse che esistono luoghi in cui i ministri si dimettono volontariamente per riscontrato plagio nella tesi di dottorato ed altri, come il nostro, in cui non solo è ammesso accedere a ruoli di vertice, di responsabilità e in quanto tali profumatamente remunerati, non possedendo laurea…continua a leggere qui

 

 

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