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A proposito di Etiopia e Sudan meridionale /Reading da "Un dollaro al giorno" di Giovanni Porzio

Creato il 27 febbraio 2012 da Marianna06

 

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Neanche in Etiopia c'è un'atmosfera idilliaca : con un reddito annuo pro capite di centosessanta dollari, il Paese figura tra le nazioni più povere del mondo: e la carestia  degli anni Ottanta - la peggiore del secolo - gli ha dato il colpo di grazia.

Angosciose le condizioni della gente, che abita in capanne di fango e sterco seccato, giorno e notte flaggellate dagli "Chellama", i venti delle tenebre.

Allo sfoltimento della popolazione ha contribuito inoltre una guerra inutile contro il Fronte popolare per la liberazione dell'Eritrea.

 

A sud del Sudan di Al Bashir c'è il nuovo Stato del Sudan meridionale, che è costato al Paese cinquant'anni di guerre e tre milioni di morti.

Grande otto volte l'Italia, è popolato da 597 tribù (per un totale di quasi quarantatrè milioni di abitanti) che parlano quattrocento dialetti e, per capirsi, ricorrono probabilmente al poco inglese che conoscono.

Il campo profughi di Kakuma ospita sedicimila orfani di guerra che si sfidano con  kalashnikov di legno.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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