A proposito di Grillo e del suo movimento

Affettività, attenzione, approvazione. Queste tre parole sono pilastri sui quali si sta elevando il successo elettorale di Grillo e del suo movimento. Con buona pace degli avvezzi alla politica attiva, Grillo non è un populista. Non è capolista in nessuna circoscrizione, non si candida a nulla e si limita a porre di fronte il fatto compiuto i suoi ascoltatori che non adula, non ne cerca il consenso ad personam anzi a volte sbaglia e incontra disapprovazione. Volendola raccontare tutta fino in fondo quello del movimento 5 Stelle è un film già visto 20 anni fa con la Rete e con la Lega, con l’Idv più recentemente. Non è l’antipolitica e semmai saranno i candidati eletti a dover imparare a difendersi, se lo sapranno, potranno e vorranno farlo, dalla politica dei giorni nostri. Un mostro che divora tutte le buone intenzioni e le buone coscienze. Se 20 parlamentari del Movimento di Grillo entrano all’Ars, non credo promuoveranno alcuna rivoluzione, semmai dovranno presto imparare a scoprire ciò che si muove al livello carsico della politica regionale, perché quel che si vede a prima vista è specchio buono per le allodole o nella migliore delle ipotesi solo l’infinitesima parte di ciò che avviene contro gli interessi della Sicilia onesta. Nella buona sostanza va bene votare un candidato del Movimento ma nessuno si aspetti la panacea ad un male ormai cronico che solo una vera presa di coscienza da parte dell’intero popolo siciliano prima e italiano poi può curare. Ed questa presa di coscienza che ancora non si vede ne nel mondo delle professioni, ne in quello dell’impresa, ne in quello culturale, meno che mai in quello giovanile. Ci sono molti focolai accesi ma non esplodono nemmeno sotto le bombe della crisi. Subiamo ancora e per paradosso, il successo di Grillo in Sicilia ne è la prova.

Cittadino Terrasinese