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A proposito di “In the Door”, del Social Job Search e dei social network aziendali…

Da Leadermax

A proposito di “In the Door”, del Social Job Search e dei social network aziendali…

Generalmente l’utilizzo di Facebook è fonte di guai più che un valido aiuto per migliorare la propria condizione lavorativa. Questa volta, grazie ad un nuovo sito, Facebook può facilitare la ricerca di un nuovo lavoro anzichè essere una fonte di licenziamenti. Grazie a In The Door, un nuovo servizio che sfrutta tutte le informazioni pubblicate su Facebook su te ed i tuoi contatti.

Anzichè costringerti a inserire infiniti campi per sintetizzare il tuo curriculum e dare un’idea su chi sei e cosa fai, qui la logica è completamente rovesciata, prima identifichi opportunità e poi invii curriculum, capitalizzando le informazioni rese disponibili dai tuoi contatti nel social network più famoso. Basta accedere con la Facebook login per avere subito sott’occhio in quali aziende lavorano i tuoi “amici”, in quali aziende hanno lavorato e quali posti sono disponibili attualmente nelle stesse aziende. A questo punto puoi chiedere direttamente al tuo “amico” di essere introdotto o di avere contatti per partecipare alle selezioni.

In the Door segnala direttamente sulla tua pagina Facebook quali nuove opportunità ci sono nelle aziende di riferimento nella tua cerchia e soprattutto è discreto. I tuoi contatti non si renderanno conto che stai cercando un lavoro tramite loro, almeno finchè tu stesso non glielo dirai attraverso un messaggio diretto.

Mi interessa per un motivo: molte grandi aziende hanno implementato un social network interno o stanno per farlo. Il job search è in questi nuovi sistemi un punto centrale per identificare e mappare potenziali candidati da valorizzare già presenti in azienda. A questo proposito la prima cosa che i consulenti presentano è la pagina personale, praticamente una pagina identica a Facebook che, secondo loro, verrà curata da ciascun dipendente con la stessa assiduità e trasparenza. Niente di più falso, il dipendente in un contesto del genere si sente osservato e non raggiungerà mai lo stesso grado di “sincerità” che si registra su sistemi aperti. Poi non avrà tempo nè voglia di alimentare una pagina personale su un sistema aziendale. Quanti di voi nel tempo libero si fiondano nella intranet per navigarci?

Se lo scopo è ottenere più informazioni su una persona e sulla sua personalità, per valutarne reali potenzialità, attingere da sistemi aperti come fa In the Door è la soluzione da preferire. Nello spazio cognitivo di un navigatore medio ci sono al massimo due social network di riferimento, è da lì che bisogna attingere informazioni piuttosto che costringere il dipendente a scimmiottare trasparenza compilando l’ennesimo profilo personale anche sul cosiddetto a-social network aziendale.


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