Il cibo in Thailandia è una costante in grado di accontentare qualsiasi budget e qualsiasi palato.
E’ un elemento onnipresente nella cultura e nelle abitudini dei thailandesi, nel senso che se il vostro stomaco dovesse iniziare a brontolare improvvisamente, vi basterà fare due passi in qualsiasi direzione per trovare subito uno degli innumerevoli chioschetti che abitano le strade.
Muovendo i primi passi a Bangkok, sono rimasta incredula di fronte all’immensa quantità di punti ristoro che a qualsiasi ora avevano qualcosa di pronto da vendere per pochi Bath.
E se dico pochi Bath, intendo davvero pochi Bath.
Si passa dal piatto elaborato da mangiare seduti ad uno dei tavolini di plastica allestiti dai venditori, a quello da stuzzicare passeggiando.
E dagli insetti, alle uova di quaglia.
Il cibo nazionale è il Pad Thai che, come mi spiegava Andrea, in realtà non ha una vera e propria storia, ma è stato creato per volere del Re il quale desiderava un piatto in grado di rappresentare la Thailandia. E’ a base di tagliolini di riso con uova, pesce o carne, tamarindo, lime, peperoncino, tofu, germogli di soia, coriandolo e arachidi: io l’ho trovato davvero squisito!
Pad Thai, PhuketIl panorama culinario thailandese è davvero grande e variegato (mi suggeriscono anche “piccante”, ma io non lo percepisco), sono sicura che anche la persona con i gusti più difficili riuscirebbe a trovare qualcosa di suo gradimento. Noi abbiamo mangiato quasi sempre per strada, facendoci guidare dall’intuito e dagli odori in modo da provare più cibi possibili.
Tuttavia anche i ristoranti sono economici -soprattutto per i nostri standard- e la scelta tra carni buonissime e pesce freschissimo è davvero ardua.
Chinatown probabilmente conserva il primato di “regno dello street food” e per me ha rappresentato davvero un invito a nozze. Io amo sperimentare cucine diverse da quella a cui sono abituata, testare piatti nuovi e scoprire che anche un’associazione che qui in Italia troverei azzardata in realtà è in grado di regalarmi piacevoli sorprese. L’unico rimpianto è stato quello di non aver assaggiato la zuppa a base di pinna di squalo, mai dire “rimandiamo a domani”!
Street food, BangkokSebbene il mio consiglio, se si ha poco tempo, sia quello di visitare questa zona della città di sera, essa ha anche altro da offrire. Non tutti sanno che è proprio qui che sorge il Wat Traimit, il tempio che conserva il Buddha d’oro. La storia che si cela dietro questa statua alta ben tre metri narra che nel 1765 essa fu rivestita con dello stucco per proteggerla dal saccheggio, ma questa “protezione” si protrasse per quasi due secoli. Fu solo nel 1955 che il suo reale valore uscì allo scoperto, in seguito ad una caduta accidentale che fece staccare un pezzettino di stucco!
Buddha d’oro, BangkokPasseggiare per le vie di Chinatown e perdersi tra i suoi vicoli così caratteristici è davvero un’esperienza da vivere, perché nell’aria si respira -oltre all’odore di cibo- quell’atmosfera di autenticità che manca a tanti altri luoghi che portano il suo stesso nome.
Luci coloratissime e negozi di souvenir si susseguono in quel quartiere che sembra essere stato trapiantato lì direttamente dalla Cina, per donare a Bangkok l’ennesima sfumatura di verità.