A’ PUDDARA, ETNA DOC Bianco_Carricante in purezza. A’ Puddara è un vino dedicato alla Sicilia e, come le Pleiadi, che sono un oggetto pulsante nel cielo, è un piccolo continente che ha un cuore che pulsa in mezzo al Mediterraneo. A’ Puddara – “le gallinelle” o “la chioccia” per i pescatori e gli agricoltori, a memoria della poesia di Ovidio - costituiva un segnale che indicava la direzione nel lavoro e nella vita. Immaginiamo i pescatori di Riposto che rientrano dal mare e che, guardando in alto sul vulcano, avvistano le Pleiadi nascoste dietro alla vetta proprio nel punto in cui, come fosse un giardino pensile, riposa il vigneto del nostro Carricante. E’ un vino rigoroso e delineato come A’ Muntagna che si staglia nella notte… A' Puddara è prodotto a Santa Maria di Licodìa.> A' PUDDARA : PRESS < “Etna carricante. (…) anche altri “piccoli” che vale la pena provare come A’ Puddara della Tenuta di Fessina o Calabretta. Vini che non solo raccontano l’energia e il calore di una montagna sui generis come l’Etna, ma che lo fanno in maniera estremamente naturale evitando trattamenti fitosanitari eccessivi e lavorando in cantina in maniera da mediare il meno possibile tra la montagna e il consumatore: emozioni assicurate a chi li beve socchiudendo gli occhi, per non parlare di chi decide di toccare con mano la bellezza delle zone vitate da cui provengono”. (BUSINESS PEOPLE, gennaio 2011, “Vini d’alta quota” di Andrea Gori) “Tra i tanti Carricante dell’Etna, tutti di buon livello, mi piace definire un fuoriclasse il Carricante A’ Puddara ’09 di Tenuta di Fessina, in uscita nel prossimo mese di Giugno, fermentato in botte grande evidenzia viva freschezza, pienezza e mineralità, è pronto a sfidare il tempo” (WINE REALITY, 18 marzo 2011, Luigi Salvo). “A’ PUDDARA 2009. Prodotto appena nato. Intrigante che racchiude tutte le caratteristiche distintive del vitigno d’appartenenza. Vino dal grande equilibrio con una spiccata personalità” (ENOS, marzo-aprile 2011). “Un evento (Le contrade dell’Etna 2011, ndr), che ha abbattuto tutte le cortine e i tabù delle invidie e delle gelosia. Una vera grande prova di maturità, di emulazione e di fattiva cooperazione”. Ma soprattutto una bella ‘atmosfera di gruppo’ come sottolinea anche Silvia Maestrelli (Tenuta di Fessina) il cui nuovo bianco non ancora in commercio ha suscitato nello suo stand curiosità e apprezzamenti. Che ha chiamato (importanza del lessico) “A puddara” nome siciliano di una stella dell’Orione, cara ai pescatori del golfo di Ognina, che brilla nel cielo a settembre durante la vendemmia. Vino che nasce da una vecchia vigna ad alberello in altitudine nel versante sud del vulcano con basse rese e eccellente struttura” (CRONACHE DI GUSTO, 24 marzo 2011, “Les crus de l’Etna” di Stefano Gurrera). “A’ PUDDARA 2009_18/20 bt. 3000 €24/28: Freschezza agrumata e mineralità in equilibrio dinamico, palato di attacco sapido, centro bocca di buona densità e finale più slanciato e reattivo, che lascia presagire ulteriori, ampi margini di evoluzione e suggerisce molti abbinamenti con la cucina” (Guida I vini d’Italia 2012 L’Espresso; Vino d’Eccellenza 2012) “Non sempre i tempi della vigna coincidono con quelli delle degustazioni e, quindi, ci sono mancati alcuni vini, a partire dal cavallo di razza della maison, l’elegante Etna Rosso Il Musmeci da vigne ultracentenarie. Ci siamo consolati con il sorprendente Etna Bianco A’ Puddara ’09 (Carricante in purezza da vigne di 40 anni), che si aggiudica i Tre Bicchieri in virtù di un affascinante colore verdolino intenso e sentori distinti e armoniosi di agrumi e fiori, vivacizzati da una invitante caratteristica sfumatura di pietra focaia. In bocca si è mostrato dinamico, di beva fresca appagante. In forma anche il fragrante Etna Rosso Erse ’10 (Nerello Mascalese e Cappuccio)” (Guida Vini d’Italia 2012 Gambero Rosso, Tre Bicchieri 2012). “Il magnifico Etna Bianco A’ Puddara 2009 (Carricante; 3.700 bt; 25 €) ha profumi di nocciola, pesca e ginestra. La bocca è in perfetta armonia, grazie a un’acidità abbondante e a una dolcezza misurata. Alla sua prima uscità ci ha incantato e si è aggiudicato il nostro Grande Vino” (Guida Slow Wine 2012,“Grande Vino”).“Una produttrice toscana, Silvia Maestrelli (nell’azienda della provincia di Firenze Villa Petriolo), impegnata anche in Sicilia, dove sembra decisamente essersi ambientata molto bene, cogliendo il carattere più intimo delle potenzialità enologiche dell’Etna. Le sue vigne si trovano a Rovittello, a 650 metri slm, circa 7 ettari coltivati ad alberello (certificati bio), piantati tra gli anni ’20 del Novecento e il primo dopoguerra. Spettacolare l’Etna Bianco A’ Puddara 2009, dai colori giallo-verdi e dal tratto minerale accecante, ben sostenuto da un frutto fresco che ricorda gli agrumi e la scorza di limone, e impreziosito da un fine corredo floreale, che anticipa un gusto sapidissimo, al quale è molto difficile sottrarsi al primo sorso” (I quaderni di WineNews _febbraio 2012_, a cura di Franco Pallini e Antonio Boco).“A’ Puddara 2010 Etna Bianco Tenuta di Fessina. Antipasto di mare completo dal lime all’ostrica nel finale e nel mezzo tutte la variazione tra mare e cielo passando dal vulcano, grande. 92” (Andrea Gori, Intravino).“Da non trascurare la salata acidità del Carricante A’ Puddara di Tenuta di Fessina, un bianco siciliano di freschezza e complessità aromatica avvincenti” (Alessio Pietrobattista, Intravino, 30 08 2012). “A’ Puddara Etna Bianco 2010. Nome localmente dato alle Pleiadi, in dialetto vuol dire “la chioccia”, simbolo degli affetti domestici, infatti le Pleiadi, poste proprio sull’Etna per i pescatori che rientrano dal mare verso la costa, costituiscono il loro punto di riferimento. Proprio sotto le Pleiadi, sull’Etna in Contrada Cavaliere a Santa Maria di Licodia c’è il vigneto di Carricante con il quale è realizzato questo vino bianco vinificato in legno botte grande da 35 hl, dopodiché subisce una leggera decantazione in acciaio e l’affinamento di un anno ed oltre in bottiglia. Delicato e chiuso al naso, è lento e timido nell’aprirsi, vuole tempo e sul tempo batte il suo dinamismo in continuo divenire. Sono delicati i profumi di buccia di agrumi, poi la ginestra e l’erba fresca di campo, decisi i sentori di ghiaia. In bocca è spigoloso e vibrate, marcatamente sapido e minerale” (Mauro Maccario, settembre 2012, Enopress) “A’ Puddara 2010 – Fessina. Freschezza, tanta acidità ficcante modello Chablis, lunghezza gustativa: col Carricante si può, sull’Etna si può. Al naso è ancora giovanissimo, quasi clorifilloso, primario nel profilo fruttato e floreale con melone invernale, pepe bianco. La bocca fa il resto, si beve in scioltezza malgrado la gioventù. Apporto del legno pari a zero e non possiamo che esserne contenti” (Alessio Pietrobattista, 24 09 2012, Intravino)Al Carricante A’ Puddara 2010 sono assegnati i “TRE BICCHIERI” del Gambero Rosso 2013, oltre all‘ “ECCELLENZA” della Guida ai vini d’Italia 2013 de L’Espresso (curata da Ernesto Gentili e Fabio Rizzari) e la menzione “Grande Vino” di Slow Wine, ritenuto tra i vini più piacevoli della Guida Slow Food Editore 2013, curata da Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni. All’intera produzione aziendale di Tenuta di Fessina anche l’attribuzione della “BOTTIGLIA” Slow Wine. “ETNA BIANCO A’ PUDDARA 2010. 5 bottiglie, ECCELLENZA DELL’ESPRESSO. 18/20 bt 3000 € 24/28. Il profilo aromatico è giocato su sottili venature minerali, l’attacco di bocca è molto fresco, lo sviluppo reattivo, la sapidità e l’acidità ne sostengono la dinamica, con l’aerazione l’autenticità si allea a una purezza cristallina” (Guida Vini d’Italia 2013 L’Espresso) “Gnocchi di patate alla brace, questo è il piatto che ci propone Matias Perdomo del Ristorante Al Pont de Ferr di Milano. Un piatto assolutamente fine ed elegante, difficile trovare l’abbinamento giusto. Bisogna giocarlo tutto su questa sua affumicatura, sull’uso della brace. L’Italia ci offre le sue risorse: siamo andati in Sicilia, alle pendici dell’Etna, e abbiamo scelto un grandissimo bianco, l’Etna Bianco da uve Carricante A’ Puddara della Tenuta di Fessina. Perché ho parlato di grande risorsa dell’Italia? Perché parlare dei vini dell’Etna è come parlare di vini di un’isola nell’isola. Qui c’è tutta la mineralità del terroir vulcanico. Questo vino, che ha già un anno sulle spalle, inizia ad avere delle sensazioni affumicate, iodate. E’ per questo che ci è piaciuto molto nell’abbinamento. Ovviamente, poiché in giovane età, presenta tutto il frutto bianco, mediterraneo e maturo, tanta freschezza poiché stiamo parlando di vigneti ad alta quota, un’acidità che riequilibra il palato e lo rende perfetto per essere abbinato a questo grandissimo piatto. Assolutamente da provare, è una grande emozione” (Giuseppe Carrus, Gambero Rosso Channel, ottobre 2012).“La Tenuta di Fessina conta, nell’ambito etneo, su due diversi siti produttivi: il principale sul versante nord, proprio a ridosso dell’abitato di Rovittello, in gran parte composto da una vigna di nerello mascalese di un’ottantina d’anni; l’altro vigneto, di solo carricante, di pari età, è invece sul versante opposto, quello che guarda verso sud, a Santa Maria di Licodìa. Riguardo allo stile aziendale, Federico Curtaz, enologo e agronomo, socio di Silvia Maestrelli in quest’avventura isolana, sin dalla prima vendemmia ha sempre pensato che i vini di Fessina, senza rinunciare minimamente alla finezza, dovessero esprimere al meglio, e far risaltare, i sentori varietali delle uve e la territorialità unica del vulcano. Tre Bicchieri meritati per il carricante A’ Puddara ’10, vino complesso e di straordinaria eleganza, gustativamente spesso, connotato da una vibrante acidità. (…)” (Guida Vini d’Italia Gambero Rosso 2013) “A’ Puddara 2009, Etna DOC Bianco: già il nome è quello di un vulcano, per un vino dell’Etna che mi impressiona ogni volta. Da un vigneto di Carricante ad alberello arrampicato sull’Etna a 900 metri, la versione 2009 è fantastica, fresca e sulfurea insieme” (Blog SCATTI DI GUSTO, 11 12 2012, “Vini minerali. Cinque etichette scavate nella roccia aspettando le tue” di Alessandro Bocchetti). “A’ Puddara. I vini dell’Etna, sia bianchi che rossi. La Sicilia che non ti aspetti, tutta nervosismo e acidità, da vigne su terreno vulcanico arrampicate tra freddo e pietra. A’ Puddara 2009 di Tenuta Fessina è semplicemente il miglior bianco provato in questo millesimo“ (Frizzifrizzi, “12 vini per 12 mesi” di Alessandro Bocchetti).“Sopra tutti, quest’anno, brilla Tenuta di Fessina. Il loro bianco, A’ Puddara 2011, carricante, è come il sole in una giornata estiva, di una bontà sferzante e spiazzante” (Massimiliano Montes, Gustodivino.it).
Milano cool come Parigi? So che un titolo del genere può creare scompensi in qualcuno di voi, quindi farò una premessa necessaria.
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