Magazine Cinema
Meritatamente celebre per lo scatenarsi inesauribile di gag, sketch e battute al fulmicotone, A qualcuno piace caldo (1959, tit. or. Some Like It Hot) è il secondo e ultimo film che Billy Wilder dedica alla meravigliosa Marilyn, dopo il successo di Quando la moglie è in vacanza. Il ruolo della donna si definisce in chiave antitetica alla tragediènne Marlene: Marilyn è leggera, frizzante, accattivante, la sua bellezza svolazza, non ha nulla del mistero viscerale della Dietrich, ne è la controparte estiva, sensuale e un po' materna. Quell'avvenenza spensierata e tranquilla che non nasconde nulla, in cui sprofondare per sensualità e, all'apparenza, senza introspezione.
Marilyn stupisce con il suo essere una bellezza, a modo suo, accessibile. La bellezza della porta accanto, in Quando la moglie è in vacanza; la donna un po' capricciosa, non troppo dotata per il canto, ma affabile, sincera, superba espressione del sogno americano di una donna che rappresentava tutti, che era lì per tutti, per quel che ciascuno sa dare. Nella girandola di travestimenti che Jack Lemmon e Tony Curtis, ciascuno finisce con il rappresentare sempre se stesso, con l'essere la quintessenza di quel che può dare, anche quando si ammette, come il sorridente Osgood (Joe E. Brown) ammicca allo stupefatto Jerry in chiusura del film, che nessuno è perfettto.
Film molto movimentato, da citare per quasi ogni scena, film da imparare a memoria e rivedere con più gusto, A qualcuno piace caldo riprende l'interesse onnipresente in Wilder per la musica: vi si tematizza però la controversia tra la musica nuova nuova, il jazz, e la musica classica. Il nuovo, però, non sembra prendere il posto del "vecchio" o del noto. Travestimenti e nuove forme (le bische all'interno dell'agenzia di pompe funebri, Tony Curtis che diventa in ordine Joe, Josephine e un ricchissimo magnate della Shell Oil, rimanendo sempre uno degli idoli del dopoguerra più amati dalle donne. Come Testimone d'accusa, di un paio d'anni prima, A qualcuno piace caldo è un film sulla vanità della trasformazione, delle forme, delle apparenze. Ma il sottinteso pessimismo, il dramma familiare e personale del capolavoro della Dietrich, diventano, nel caso di A qualcuno piace caldo, una meravigliosa commedia corale, piena di movimento, tenerezza, brio e affetto. Senza cedere, neanche per un attimo, alla tentazione di di rassicurare il suo pubblico, Wilder gli restituisce metamorfosi e immobilismo di un'intera società. Chapeau, Maestro.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
New Land Couture si ispira alle grandi dive tormentate del cinema d'autore...
Cinema e Moda. Da sempre gli stilisti trovano fonte di ispirazione per le loro collezioni nelle grandi attrici di Hollywood e della Dolce Vita, dal sex symbol... Leggere il seguito
Da Sofasophia
CULTURA -
“La giovinezza” di Paolo Sorrentino: la sceneggiatura dell’ultima fatica del...
“Ho perso i migliori anni della mia vita. Tu hai detto che le emozioni sono sopravvalutate, ma è una vera stronzata, le emozioni sono tutto quello che abbiamo”. Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
One to chase (One to hold #7) di Tia Louise
“Only flying.” I kiss her one more time. “We fly together.” “One to chase” è il settimo volume della serie erotica di Tia Louise, il cui primo volume One to... Leggere il seguito
Da Anncleire
CULTURA, LIBRI -
Twist and shout a Firenze
Venerdì 26 giugno – dalle 20 ‘A Firenze il venerdì sera sembra di essere tornati indietro di 60 anni’. Twist and Shout! A 50’s and 60’s Night: ★ INCANTO SOTTO I... Leggere il seguito
Da Wfirenze
CULTURA, EVENTI, VIAGGI -
Sense8 – season 1
Fino a poco tempo fa non avevo mai seguito una serie prodotta da Netflix. Il mio approccio con questa “emittente” via web, è stato con lo stupendo Daredevil di... Leggere il seguito
Da Arpio
CULTURA -
Fare Thee Well Grateful Dead: The Last Waltz
Tutto è stato detto, tutto è stato fatto. Oppure no? È sorprendente che negli anni dieci a qualcuno riesca ancora di inventare uno spettacolo inedito. Leggere il seguito
Da Zambo
CULTURA, MUSICA