Niente di sconvolgente in quanto è ora rivelato grazie a Wikileaks, niente che non fosse stato almeno ipotizzato in questo o in quel retroscena. La sorpresa sta nel constatare che molto corrisponde alle ipotesi che avremmo definito poco verosimili perché troppo fantasiose. Ma era proprio come diceva quel tale: dietro ai sorrisi di Obama a Berlusconi c’era disprezzo e diffidenza, dietro ai sorrisi di Berlusconi a Putin c’era il business e la joint venture. Era proprio come azzardava chi dietro ai fronti dello scontro di civiltà vedeva lo sfarinamento di religioni e ideologie: la geopolitica più sofisticata sembra andarsene a puttane, trionfa il muoversi a naso in un generale timor panico di pigliarlo in culo. Il mondo sembra scritto da un Dagospia sovranazionale, le potenze mondiali sembrano i baldracconi ingioiellati di Cafonal, tutti sono immortalati mentre si grattano i coglioni o infilano una tartina in bocca.
Niente di sconvolgente, tranne l’amministrazione Bush a cavallo dell’ultimo conclave (ne ha parlato solo Maurizio Molinari, per La Stampa). Passi il non aver nemmeno messo in conto l’elezione di Joseph Ratzinger, quello che sconvolge è come si reagisce al fatto: “Nonostante le speculazioni dei media sul sostegno a Ratzinger da parte di molti cardinali, la sua elezione è stata una sorpresa per molti”, soprattutto per l’osservatore americano di settore, quel tal Brown che “era sotto shock” dopo l’annuncio dell’elezione. Ma non era il papa che la tank di Karl Rove aspettava? All’esportazione della democrazia come miglior prodotto della cristianità non serviva proprio un cappellano militare di quel tipo? Macché. “Chi è vicino al nuovo papa si aspetta un impegno battagliero contro il secolarismo negli Usa e in altre nazioni dell’occidente, assieme alla dovuta attenzione per il mondo in via di sviluppo”, cioè ai nemici naturali del capitalismo. Cosa temere, dunque? L’impegno battagliero contro il secolarismo.E chi l’avrebbe immaginato. Sapevamo del presidente Bush, di Condy e degli altri a pregare in ginocchio nella Stanza ovale prima di ordinare un bombardamento in Afghanistan o in Iraq e ora scopriamo che erano preghiere di tipacci che avevano a cuore il secolarismo. Al punto che la contrarietà del cardinale Ratzinger all’ingresso della Turchia in Europa pareva già da sola una mezza tragedia e, oplà, appena il cardinale è fatto papa, cambia idea sulla Turchia in Europa. Mentre alla Turchia passa la voglia.
Che mondo straordinario, che meraviglioso guazzabuglio di ipocrisie e goffaggini. Dovrebbero fare una statua a quell’Assange per avercene mostrato un pezzetto.
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