E poi ci sono giorni come oggi (o meglio ieri) in cui le cose da fare in ufficio sono innumerevoli. Giorni nei quali essere multi-tasking non è più solo una qualità ma una necessità. Giorni in cui una cara vecchia amica festeggia il compleanno e ti manca non essere lì perchè non hai potuto partecipare alla scelta del regalo e non puoi essere lì con tutti gli altri a festeggiarla. Giorni in cui l’unica cosa che puoi fare è sperare che il biglietto di auguri che hai spedito nel weekend sia arrivato e pregare di aver trovato il numero civico giusto sulla guida del telefono perchè, accidenti a me, io i numeri proprio non riesco a memorizzarmeli. Giorni nei quali la sera ti trovi a cena con due care nuove amiche a raccontare di te e dei tuoi pensieri, emozioni, sentimenti, sogni e paure.
Sono proprio giorni come questi che in realtà speri non finiscano mai, nei quali all’una di notte ancora senti il bisogno di buttare giù due righe perchè altrimenti questi giorni non avrebbero senso.
Non ce n’è lo scrivere è parte di me, posso metterlo in stand-by per un po’, concentrarmi su altro ma so che comunque tornerà a bussare alla mia porta e io sarò lì ad aprire, consapevole che se non lo lascerò entrare la mia vita non avrebbe poi tutto questo senso.
Fatto. Qui chiudo, spengo la luce, mi infilo sotto la coperta e dormo.