'A rasèra

Quanti di voi ricordano 'a rasèra, ossia il braciere? E' stata la stufa della mia fanciullezza, e ancora la conservo, sia pure solo come cimelio.
La vecchia casa di campagna della mia fanciullezza era gelida e certo non bastava un po' di brace a riscaldarla, eppure quando mamma di sera portava il braciere su, in camera da letto, e metteva sulle braci qualche buccia di mandarino ad appassire, quel profumino che si spandeva nella stanza ti dava un'avvolgente idea di calore.
La vecchia casa aveva il camino solo giù in cucina e, quando acquistammo il televisore e lo mettemmo su, in camera da pranzo, nelle fredde serate di questi periodi dell'anno il braciere era la nostra unica fonte di calore. Con nonno, mamma e papà ci mettevano vicini vicini e io, con una coperta sulle gambe, poggiavo i piedi sui bordi caldi d'a rasèra: la vicinanza tra noi e la coperta creavano un bozzolo di affettuoso calore.
Mamma talvolta tentava di spodestarmi con l'asciugapanni, ma senza successo. Sostenuta da papà che teneva 'a stessa capa fresca mia, definii la legge: i panni da asciugare potevano stare solo giù, vicino al camino. 'A rasèra era 'a mia!
Non cambierei il calore uniforme della mia casa mia d'oggi, ma prima o poi mi procurerò un po' di carbone, accenderò il mio vecchio braciere, metterò una buccia di mandarino sulle braci e cercherò in quell'odore un po' di quel bozzolo d'affetto di tanti anni fa.