a Roma c’è il Julbasar, a casa mia c’è Jultomten

Da Sallychef

Jultomten

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Jultomten

Änglar tabell mittpunkten

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Änglar tabell mittpunkten

Novembre chiude i battenti ed io mi sento in alto mare, priva di una qualsiasi imbarcazione, nemmeno una zattera né una bussola per orientarmi e affrontare la marea d’impegni che si accumulano ora dopo ora; un tempo sarei stata vittima dell’ansia ma oggi so come combatterla: io scappo! Si, si, apro la porta di casa e vado via.

Ringrazio Diario Nordico che mi ha fornito un buon pretesto per staccarmi dal pc segnalando la presenza del bazaar natalizio Svedese nel quartiere Parioli, occasione da non perdere per organizzare una giornata itinerante a Roma. Se mi allontano dal mio quartiere, sono due le destinazioni certe: il mercato di piazza Vittorio nei pressi della stazione Termini e qualche volta Eataly (non capisco chi insiste a chiamarla eat-italy), adiacente alla stazione Ostiense. Quindi sabato ho messo nello zaino (piccolo s’intende, quello da “sto tornando”) la macchina fotografica e  due sportine per la spesa e con la complicità di Tuttopensare, nonostante promettesse pioggia, ci siamo diretti da Mustafà.

Al box 62 non puoi avere fretta, non esiste una fila di attesa, chi arriva prima non saprà mai quando sarà il suo turno perchè decide il titolare in che ordine servire gli acquirenti; non riuscirai mai ad arrabbiarti o girare i tacchi e andartene, a trattenerti ci sono i colori, per stordirti i profumi e a rabbonirti ci sono gli assaggi continui di frutti che ti porge Mustafà, scusandosi dell’attesa.

Lo sconto sul prezzo è garantito, con probabile omaggio finale. Nell’ordine abbiamo assaggiato le mandorle sgusciate, i datteri dalle dimensioni esagerate, le mandorle a scaglie e i pistacchi; nella sportina, insieme ai prodotti che ho acquistato, Mustafà mi ha regalato un tronco d’albero di cannella, avete idea di quanto tempo ho aspettato?

All’uscita dal mercato abbiamo pranzato in un fast food indiano prima di dirigerci alla meta successiva.
Il tragitto non è stato breve ma ne è valsa la pena.
Villa Borghese

Dopo un percorso a piedi, in cima alla salita e alla fine di un lungo viale alberato, siamo arrivati allo Julbasar di St Lukasgården, così come mi aveva indicato la “vicina di blog”.
La Chiesa anglicana di St. Luka è una casa su tre livelli e giardino, luogo d’incontro per svedesi e scandinavi che abitano a Roma, che ospita l’evento natalizio. All’interno piccoli tavoli espongono alimenti e oggetti legati alla tradizione; nel piano inferiore una sala bar dove accomodarsi a sorseggiare il caffè e leggere il giornale o un libro forniti dalla Chiesa. All’ingresso del giardino nella terrazza coperta, l’odore dei falukorv (wurstel di maiale servito alla griglia con opportune salse) allietava gli ospiti che chiacchieravano amabilmente mentre i bimbi giocavano a rincorrersi per le scale.

La contemporaneità delle lingue svedese-italiano-romanesco in quel clima conviviale, preannuncia un Natale che stento a immaginare con questo clima di fine estate.

Ma che sapore ha una giornata uggiosa?  Il sapore di una bevanda dolce a base di vino e spezie, che si accompagna con la frutta secca: il glögg, che io e Il Tuttopensare abbiamo condiviso strada facendo, soddisfatti di questa giornata e dei nostri acquisti il Jultomten e gli Änglar tabell mittpunkten (babbo natate e  angeli centrotavola).

glögg

 dopo aver bevuto un bicchiere di glögg, vedrai arrivare le renne!

 


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