A roma c'è stato l'uragano jumpy!

Creato il 10 ottobre 2011 da Andreag
Qualche giorno fa, Francesca ed Andrea ci avevano raccontato delle corse con Naif nella notte romana tra il Teatro Valle e il Beba Do Samba; quello di cui non ci siamo stati avvisati era che al Beba Do Samba, ad aspettare Naif, c'era Giampietro 'Jumpy' Gagliostri che, in nome del NAIFUNKLUB, aveva meticolosamente preparato la serata.... e ora la racconta a noi:
PREMESSA.
Allora ragazzi, il 30 c’è Naif al Beba do Samba, si va? Eh? Si va? Si va??? In realtà ci sarebbe da andare prima al Valle Occupato, ma mi sa che è troppo un casino! Dai, andiamo al Beba, che a San Lorenzo è più facile!!! Noi mi sa che portiamo pure i bambini!!!
Alle 23 è troppo tardi, si lo so … ah non vieni più… vabbé … certo sei vecchia eh?!?!? - Ma come t’hanno messo il gesso alla gamba??? Noooooo!!!! E quanto tempo lo devi tenere??? Cazz … e non puoi venire a sentire Naif!!!! … vabbé … mi dispiace … - Se domani c’hai un matrimonio e non puoi fare tardi … non ti preoccupare, sarà per la prossima volta … venerdì andiamo a teatro allora, ok? - Sai che ti dico? Mi sa che portare i bambini è un po’ una cosa azzardata … si fa troppo tardi, quelli sabato mattina c’hanno mille cose da fare … vabbé chiediamo a Debs se se li può tenere ….
PREPARAZIONE.
Che fico San Lorenzo!!! Ti ricordi quanto tempo ci abbiamo passato?? Facevamo tardi tutte le sere … bah … quanto sonno perso … però che fico … tutti ‘sti giovani … mi sa che fanno qualcosa all’università, si sente la musica … aaaahh che nostalgia … però pure il parcheggio è un casino … ‘ndò la mettiamo sta macchina??? Vabbé dai camminiamo un po’! è una bella serata … dov’e che stà ‘sto posto? No, non lo so … cioè si, l’ho visto sullo stradario, ma non ho proprio memorizzato bene … è dietro Via dei Sabelli … ma da quale parte, boh!!! Tu lo sai come so’ fatto!!! Dai dai chiediamo a quello che siamo in ritardo!!!
IL BEBA DO SAMBA.
Dai sediamoci qua, ti va??? Uéééé ciao (Duccio Pasqua) come stai? Bene, dai ci vediamo dopo!!!
Che ti prendi? Senti che odore di menta … mohito, ok??? Vado! La barista è una maga del mohito, ci ha messo 10 minuti per farne due ed erano buoni (falli pure esse’ cattivi!!!) anche se troppo pieni di cose non liquide … ma va bene, va bene così … certo che posto strano che è questo … diceva arredato con arte povera … a me mi sembra più che altro arredato con quello che hanno trovato … tutta robe vecchie, di quelle che dismetti a favore del nuovo SOLSTA o del nuovo LACK … poi è fatto male, se stai di qua non sai chi ci sta di là … ma va bene lo stesso … poi tutta gente strana, c’è la nana, l’obesa, lo spilungone secco secco, l’heavy metal, la polo lacoste … me pare la corte dei miracoli …
SIMONA.
Ciaooooo, ce l’hai fatta alla fine … sei sola? Dai sedetevi con noi … qui va bene?
Simona l’ho conosciuta al The Place al concerto di Naif e prima l’avevo vista al The Place Summer, avevamo scambiato due parole da veri fan e poi abbiamo stretto amicizia su FB … e le ho detto del concerto di stasera, le ho dato informazioni e ci siamo dati appuntamento qui. È carina, ha dei begli occhi, sembra tutta così seria, formale, anche un po’ timida … poi invece è una pazza … è insieme al suo ragazzo, giovane, tipo calabro-siciliano, simpatico, verace … credo che faccia lo psicologo e l’ho capito dalla frase di Simona “potresti lasciare qui qualche tuo biglietto da visita … che c’è molto materiale”… ahahah
Meno male che mi hai detto di stasera, non lo sapevo … ho deciso che per la festa ad ivrea … non ce la faccio … è troppo lontano … e costoso … poi con l’aereo ho dei problemi … vabbé ti capisco, è un po’ una follia … che ore sono? Già le 23:30 … pare che stasera qui ci siano tante sorprese … speriamo bene … le vedi quelle due tele? Beh, mi ha detto la barista che ci sarà un pittore che le dipingerà e anche una modella … si si Body Painting … speriamo che almeno sia carina … ahahaha, poi ci sono i Pane … che faranno dei pezzi … mo io non li conosco tanto ma ho sentito qualcosa su youtube … belli, ma diciamo che se la giornata non ti è andata proprio bene … non aiutano … un poooooo’ diciamo tristi …
IL DUO METAL-COMMERCIALIST.
Giù dal palco, un uomo vestito un po’ dark metallaro, anfibio alto, con pantalone al ginocchio, catenone e basettoni con barba e baffi, probabilmente Mafio ma non ne sono sicuro, imbraccia un basso elettrico, anch’esso metallaro, mentre il suo compare, un tipo un po’ grassoccio, vestito con pantaloni corti, tutto di color cachi, con la faccia da giovane commercialista, imbraccia una chitarra classica che cerca di amplificare con un microfono … vabbé … è un omaggio a Vivia che oggi è il suo compleanno e quindi suoneranno un paio dei pezzi ma scusateci sono 10 anni che non suoniamo più insieme e abbiamo provato poco, di nascosto a Vivia per fare una sorpresa … beh, se non avete suonato per 10 anni e nessuno ha detto niente, forse un motivo ce sarà … e sentendovi lo capisco pure io …
Comunque, tra l’evidente imbarazzo del commercialista, il suono informe del basso metallaro, le risate di Simona e qualche “BASTA!!!” che si leva dal pubblico, i due per fortuna finiscono e scusandosi fanno per andare via, quando il metallaro imbraccia nuovamente l’afono basso e dice “mi hanno chiesto di accompagnare queste poesie” … e ricomincia a fare delle cose non ben definite su quel povero basso che avrà pensato “se rinasco voglio fare l’iphone!!!”
I POETI.
Mentre il locale si sta affollando di gente di ogni tipo, come all’interno di un film di Fellini, si posizionano sempre sotto al palco per fortuna, una ragazza e un ragazzo … lei vestita di nero, non particolarmente bella, un tipo … con un cappello che se non ricordo male era come un basco misto ad un’altra forma che mi ricordava quelli di lana che metteva mia sorella da ragazzina negli anni ’70 … lui vestito triste, con una faccia triste, la barba triste, magro triste, la voce triste …
La ragazza comincia a leggere una poesia … o almeno credo che fosse una poesia … non si capiva granché … un po’ per il casino della gente che non era proprio interessatissima e un po’ per un piccolo problema di pronuncia che avrebbe fatto felice un logopedista … applausi (evidentemente finti, fatti così per amicizia). Passa la palla al ragazzo che comincia anche lui a leggere una poesia … lui ha un po’ di difficoltà a leggere … forse la luce … bah … forse sa scrivere le poesie ma non le sa leggere … mica si deve saper fare tutto a questo mondo … beh, sentendo meglio, non le sa nemmeno scrivere. Giudizio: ingiudicabile!!! … applausi (evidentemente finti, fatti così per pietà).
Altra poesia di lei … altra poesia di lui … e ancora e ancora … poi capiscono che è meglio se vanno via … tra le grandi risate e le prese in giro di noi quattro. Sarò arido di spirito … ma ‘ste poesie non mi hanno comunicato grosse emozioni.
L’ARTISTA.
Dopo l’omaggio letterario, ecco che la scena si prepara per la performance del pittore, l’artista, un tipo alto, capelli bianchi, una via di mezzo tra Andy Warhol e un venditore ambulante di anticaglie a Porta Portese, tra la curiosità mista ad imbarazzo al pensiero di quello che immagini stia per accadere. Dopo un buon quarto d’ora passato spostando le due tele (una bianca e una nera, altezza 2 metri per 1,5 di larghezza ognuna), in quanto erano di improbabile stabilità e anche i cavalletti posti per reggerli non aiutavano nell’intento, per cui si è pensato di posizionare un cavalletto umanoide che con le sole mani le avrebbe rette in posizione verticale per tutta la durata della realizzazione e avrebbe così partecipato anch’egli alla creazione della storica pittura … dopo un quarto d’ora dicevo, comincia la musica, strana, indefinibile nel genere, e Andy dichiara guerra alle due tele … dei tratti sgocciolanti ma decisi, di uno che sa esattamente quello che vuole fare e che sembrava dire “tela, m’hai provocato e mò te rovino!!!” … nel frattempo una mano di donna, attaccata ad un braccio di donna, si intravede e si intromette tra le decise pennellate e le sfortunate tele … poi la padrona della mano e del relativo braccio esce allo scoperto … è una donna, non giovanissima, non bellissima, ma con un corpo stupendo, due tacchi altissimi, vestita solo da una sottoveste strettissima … senza offesa per alcuno, ricorda una pornostar, forse per le labbra gonfie tipiche da pornostar … o forse è proprio una pornostar, boh … ma torniamo all’opera … la musica sembra diffondersi nel corpo della modella che con movimenti sinuosi, voluttuosi e sensuali ogni tanto incontra la pennellessa di Andy, oppure la tela facendo da timbro, altre volte si impossessa del colore e crea a sua volta, sia sulle tele (coprendo quello che precedentemente aveva creato l’artista) sia su se stessa … gradualmente la quantità di colore aumenta e si diversificano le tecniche pittoriche, dallo spugnato alla pennellessa da 10 cm, dal grattato (con le unghie) allo schizzato, dal versato allo spalmato … sia sulle tele sia sulla modella, che ogni tanto si lascia andare a pratiche eroticizzanti nei confronti di Andy, che forse qualche tratto lo ha sbagliato proprio perché da lei distratto … da qui la ormai convinzione che fosse davvero una porno star … ed è il momento della porporina, vasi di porporina, kilate di porporina, porporina ovunque che nemmeno l’asilo dei miei figli in 20 anni di onorata attività sarebbe riuscito a consumare … e poi si torna alla vernice, sulle tele ormai esauste, sulla modella ormai completamente ricoperta di una mappazza di colore e porporina, sulle mani del cavalletto umanoide che ogni tanto se le guarda schifato, ogni tanto invece si coglie qualche sua espressione di eccitazione evidentemente provocate dal corpo della pornostar … ormai il tutto è frenetico e Andy raggiunge l’apice quando prende la donna per i capelli, le tira indietro la testa e le versa in intero flacone di colore scuro in faccia, negli occhi, in bocca … beh, a quel punto ho avvertito vero disagio … per fortuna l’opera è conclusa e secondo me il giusto titolo è “L’INGUACCHIO”.
Nel locale comincia a mancare l’aria …
LE CORDE.
Il tempo per ripulire la scena del crimine, il tempo per noi per riprenderci da una tale ventata di arte, il tempo per allestire la prossima performance … un cubo nero, delle corde … è il momento di DolcissimaBastarda …
Ormai ci si aspetta di tutto ma questo no: una donna, età indefinibile, bianca, bianchissima, pallida e magra, magrissima, trasparente, vestita con un costume teatrale, multicolore, pieno di pizzi e merletti … ci aspettiamo che accada qualcosa …
L’artista bondage, invece, coinvolge la festeggiata e la fa sedere sul cubo … comincia l’opera … movimenti sinuosi e sensuali, musica di sottofondo, atmosfera è lesbo-fetish , corde e nodi, legami indissolubili …
Ad opera finita, DB rigira Vivia e a quel punto mi accorgo che aveva creato un contrabbasso con le corde legate al corpo … imbraccia un archetto e comincia a suonare Vivia … alla fine della musica, l’artista prende l’archetto e lo lancia verso il pubblico tentando di decapitare il ragazzo di Simona … applausi di vera amicizia … l’aria è sempre più rarefatta … la notte è sempre più alta …
PANE.
Finalmente musica, si sale sul palco, si fa il sound check del microfono (un buon quarto d’ora per un centinaio abbondante di ssa ssa prova ssa …) e l’omaggio musicale numero 1 a Vivia è pronto … sono circa le 00:30.
“Corde e Martello” - Claudio Orlandi e Maurizio Polsinelli, voce e pianoforte del gruppo Pane, cominciano il loro intervento. Claudio è fantastico, ha una voce meravigliosa, bassa e calda che diventa baritonale quando s’incazza, Maurizio suona il piano con indubbia maestria. Tra un brano e l’altro c’è il vero spettacolo e non ti nascondo che non aspettavo altro … Claudio è un folle, un innato animo da cabarettista romanesco, divertentissimo … la loro musica è bella, è piacevole sentirli … qualche titolo dei loro brani “Lamento per la morte di P.P. Pasolini”, “Testamento”, “Ti ricordo Amanda”, “Epicedio de morte”, “Stomaco aperto” … mia moglie vacilla e a tratti perde conoscenza, a volte russa pure … mi guardo intorno … molti hanno perso conoscenza, molti russano …
Per descrivere l’atmosfera racconto questa … CLAUDIO: bene, l’ultimo brano che facciamo … PUBBLICO: oooohhh, aaaaahhhhh, meno maleeeeee, psss sveglia hanno finitoooo … CLAUDIO: è un brano … PUBBLICO: allegro, te pregoooo!!! … CLAUDIO: nooooo, l’allegria è … pericolosa …
A quel punto mi sono alzato con l’intento di uscire e cercare il 19 barrato ed accoglierlo all’improvviso a braccia aperte in mezzo alla strada … ma nell’anticamera ho incontrato MoMo, Manouche e Christine, che a questo punto posso dichiarare ufficialmente che mi hanno salvato la vita … ci siamo salutati, tra le infinite scuse di MoMo, nemmeno noi credevamo che si facesse così tardi, abbiamo parlato un po’, del Valle, della loro e della nostra stanchezza, della batteria che speriamo bene … c’ha un buco … MoMo è proprio una bella persona … Manouche è simpaticissimo … Christine è Christine.
Nel frattempo i Pane concludono la performance … qualcuno dorme ancora … qualcun’altro non si sveglierà più …
NAIF.
Ma finalmente succede l’ormai insperato, l’ormai poco probabile, l’ormai provvidenziale … Naif, MoMo e Manouche salgono sul minipalco, attaccano i loro jack, girano le loro manopole, due parole di circostanza e il concerto comincia … sono le ore 01:25 … Naif è incredibile, suona e canta con una energia come se si fosse svegliata un’ora prima, MoMo e Manouche magistralmente la accompagnano … non una sbavatura, non una incertezza, non una nota tenuta meno del dovuto. Alle 02:20 comincia GoodBye London che chiude la performance.
La musica di Naif ha di nuovo vinto su tutto!!!
Grazie Christine!!!


Giampietro Gagliosti
Evviva Giampietro, Evviva Naif. Grazie!
Ora l'uragano Jumpy s'è placato, ma sta preparando la trasferta per il prossimo incontro: la festa di NAIF con il NAIFUNKLUB!!!
Vi aspettiamo per farvi travolgere...

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