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Il Festival della letteratura di viaggio, giunto alla sua settima edizione si svolge a Roma dal 25 al 28 settembre ed è promosso dalla Società Geografica Italiana in collaborazione con Federculture. Quattro intensi giorni il cui vero protagonista è il viaggio con le sue diverse forme di narrazione: il racconto di luoghi e culture non solo attraverso le parole, ma anche foto, reportage, film, disegni, blog e social network. Innumerevoli gli spazi di confronto e discussione di giornalisti, antropologi, scrittori, viaggiatori-narratori, sul binomio viaggio e scrittura, sulla passione del reporter, sulle storie e le geografie del gusto, sulle storie celate dietro gli oggetti riportati dai viaggi, sui viaggi nell’America Latina con reading con accompagnamento blues, sul Grand Tour. E non si può non soffermarsi sulla figura di Ulisse e quindi sull’Iliade e l’Odissea, attraverso gli assoli dell’attore e scrittore Giuseppe Cederna e dello scrittore Valerio Massimo Manfredi.
Altro spettacolo da segnalare è la “Serata Grande Guerra” a cura della compagnia Voci del Deserto preceduta dal dibattito sulla prima guerra mondiale a cent’anni dallo scoppio. Previste anche proiezioni di film e documentari di viaggio come “Via Appia” di Paolo De Falco, “Viaggio a Matera”di Andrea Foschi e Tommaso Orbi, “La croce alla fine del mondo” di Salvatore Metastasio, “Tiber Imago Urbis” di Carlo Lizzani. Ma il viaggio anche attraverso il racconto di fumetti, tavole, e non mancano neanche disegni creati in estemporanea e monologhi su luoghi immaginari o reali, vissuti o inventati. Le mostre fotografiche e documentarie da non perdere sono: “Eritrea: Il Paese Rosso, un viaggio nel tuo passato”, “Sardegna, dal multiforme ingegno” e “Destination Hope. Viaggi nel mondo per raccontare il diritto alla salute”. Da segnalare anche l’inaugurazione di uno spazio nella sala di lettura della Società Geografica Italiana, dedicato all’esposizione di oggetti di Alberto Moravia come la sua preziosa macchina da scrivere, le maschere africane e giapponesi. Si svolgono anche una serie di laboratori: uno è dedicato alla scrittura e fotografia in viaggio a cui è associato anche il premio “Bruno Boschin” per il miglior progetto presentato, uno sul documentario di viaggio ed un altro è pensato per i bambini dai 6 ai 10 anni, “Le Mille e una notte”.
È previsto anche un laboratorio sulle nuove frontiere della narrazione, con un incontro tra blogger e narratori che si occupano della regione Lazio, per confrontarsi sullo storytelling diffuso: #LazioIsMe. Inoltre, quest’anno il festival si arricchisce anche di un premio dedicato ai blogger di viaggi: #InWebWeTravel. I blogger che intendono partecipare devono twittare il link che rimanda ad un post inerente il viaggio, pubblicato sul proprio blog. Il vincitore potrà godere di un soggiorno di tre notti a Matera per due persone, oltre un biglietto per vivere il Volo dell’Angelo tra le Dolomiti Lucane.
Ma il festival della letteratura di viaggio è preceduto da un pre-festival anch’ esso ricco di eventi e iniziative culturali, distribuiti sul territorio della capitale. In vista dei 750 anni dalla nascita di Dante che ricorrono esattamente l’anno prossimo, è previsto un ciclo di proiezioni dedicate ai canti dell’Inferno e del Purgatorio. Nel circuito delle Biblioteche di Roma, la lingua del sommo poeta e l’ armoniosità dei versi dei suoi canti accompagnano le immagini della vita di oggi in “Montagna Infinita” e “Maratona Infernale”. Altra iniziativa interessante sono state le visite guidate nelle case degli scrittori che hanno vissuto a Roma: Alberto Moravia, Luigi Pirandello Johann Wolfgang Goethe, John Keats e Percy B. Shelley. Nel calendario degli eventi previsti dal pre-festival rientra anche la passeggiata radioguidate sulle letterature di viaggio a Roma. Il viaggio, la narrazione, la lettura sono inestricabilmente intrecciati.“Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina” sosteneva Sant’Agostino, ma nello stesso tempo la lettura di per sé è viaggiare, con la mente la fantasia restando comodamente seduti, “è il viaggio di chi non può prendere un treno” per citare Francis de Croisset. Ma aveva ragione anche Shakespeare quando sosteneva che “bisognerebbe sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno”. E voi che ne pensate?
Giovanna Di Troia