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A S’aliderru una miniera ecosostenibile

Creato il 18 settembre 2015 da Yellowflate @yellowflate
Sassari_impianto bentonite_1

Sassari_impianto bentonite_1

L’impianto, costato 3,8 milioni di euro, è stato inaugurato questa mattina.

SASSARI 17 settembre 2015 – «In questo periodo è una opportunità avere un nuovo impianto e una nuova linea di produzione, così come è stata realizzata qui, che impegna un numero importante di dipendenti e muove un indotto locale. Una piccola e media impresa, così come viene considerata nella nostra realtà, ma che in Europa è già una grande impresa». Lo ha detto questa mattina il sindaco di Sassari Nicola Sanna, poco prima del taglio del nastro del nuovo impianto di estrazione di bentonite in località S’aliderru, sulla strada provinciale 65 che conduce a Baratz e Bacchileddu, in Comune di Sassari.

L’impianto, che sorge su un terreno in concessione di 15 ettari, è stato realizzato con un investimento di 3,8 milioni euro dalla Società sarda bentonite Srl appartenente alla società svizzera Clariant.

Nell’area di S’aliderru l’attività estrattiva è iniziata dal 1983 e la realizzazione di questo nuovo impianto consentirà alla società di ridurre i costi di spostamento per l’essiccazione della bentonite. Il materiale argilloso, infatti, estratto da una profondità di circa 40 metri attraverso scavi nella miniera a cielo aperto,verrà adesso essiccato al sole, con un processo ecosostenibile. In questo modo la bentonite non dovrà più essere trasportata a Santa Giusta, sede della Società sarda bentonite, per l’essiccazione all’interno di uno speciale forno.

A lavorare nell’impianto inaugurato questa mattina saranno 13 operai, ai quali si aggiungono altri 7 che si alterneranno con l’impianto di Santa Giusta e un indotto di circa 40 persone.

Dalla miniera – hanno fatto sapere i responsabili della Società sarda bentonite – vengono estratte, in media, circa 350 mila tonnellate di bentonite all’anno. Secondo i responsabili del sito, la miniera di S’aliderru ha ancora davanti a sé una prospettiva di vita di circa 25 anni

E questa mattina il responsabile Italia della Clariant, Michael Tessch, il suo collega Klauss Langer e il responsabile dei siti in Sardegna Francesco Loi, hanno voluto mettere in evidenza proprio l’aspetto della sostenibilità dell’impianto, oltre che l’attenzione e l’integrazione con le attività agricole del territorio e la possibilità di “ricoltivazione ecologica” dei suoi precedenti cantieri a cielo aperto.

«Come sapete sulle cave, giustamente, deve essere massima l’attenzione alla sostenibilità, nel senso che –ha ripreso il sindaco di Sassari – si deve utilizzare il bene che ci viene donato e che si è formato nel tempo e bisogna renderlo compatibile, soprattutto, con le attività umane e agricole. Il principio della sostenibilità è entrato ormai nelle logiche industriali. E allora sostenibilità vuol dire utilizzare le risorse della terra nella giusta misura, senza spreco, lasciando alle nuove generazioni quello che servirà loro».

«Ecco allora che – ha aggiunto il sindaco – sarebbe auspicabile l’insediamento nel sito, o nella vicina zona industriale di San Marco, di uno stabilimento che produca i prodotti finiti della lavorazione della bentonite».

Una ulteriore opportunità di sviluppo per il territorio del Nord Ovest Sardegna. La bentonite trova infatti larga applicazione nell’industria alimentare, nel settore agricolo, in quello degli alimenti per animali, come agglomerato per le lettiere dei gatti, per pitture e rivestimenti, per la protezione ambientale, nelle industrie chimiche e farmaceutiche, nelle fonderie e per la produzione dell’acciaio e in quella delle costruzioni.


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