di Antonio Bruno
------------------------------------------
C’è un settore importante per l’economia del Salento leccese questo è il florovivaismo. La produzione florovivaistica delle Puglie ha un’ incidenza sul comparto florovivaistico nazionale pari a circa l’11,4%. Sono 680 gli ettari di superficie pugliese occupata a florovivaismo e la produzione vendibile si attesta sui 185 - 220 milioni di Euro all’anno. Un settore che va però sostenuto in un momento in cui i mercati registrano una forte presenza di produzioni provenienti dall’Africa. Il florovivaismo pugliese costituisce l’11% della produzione nazionale, subito dopo Liguria e Campania, testa a testa con la Sicilia.
------------------------------------------
Innamorato perdutamente/Senza mentire ...niente/scalare montagne/spegnere fuochi/restare distante/ridere delle tragedie/fare cose segrete/Non c'è più la mente/Senza presente, ...Incosciente/Completamente assente/Innamorato, non sente/Sincero, sbadato, prudente/Troncato da quell'incidente/Senza un ricordo/Ridotto, silente...Per chiudere quella ferita /Sparita, sfuggita di mano/Nulla di strano/Promettimi che andrai a far baldoria/Senza più storia/Senza memoria/Solo quel viso, ...la voce tua ora/ripete per sempre/….illudimi ancora...
I fiori delle serre del salento leccese
Tutti sappiamo che possiamo ottenere produzioni di fiori a patto di farlo nelle serre e come tutti sanno le serre hanno bisogno di essere riscaldate ma, nel Salento leccese, il clima particolarmente favorevole consente un notevole contenimento dei costi di energia e da questo nasce un vantaggio concorrenziale.
Il settore del florovivaismo nel Salento leccese
In Italia secondo l’ultimo censimento dell’agricoltura risultano attive più di 33mila aziende florovivaistiche per una superficie coltivata di quasi 39mila ettari. Il 48% di queste aziende sono specializzate per la floricoltura, mentre il 43% è dedito al vivaismo e solo il 9% a entrambe le attività.
Il florovivaismo in Puglia trova la sua massima espressione soprattutto nel Salento, sui mercati di Taviano e Leverano e nell’area di Terlizzi, nella provincia di Bari. Sono un migliaio le aziende pugliesi del settore florovivaistico, 5mila gli addetti ed un fatturato complessivo di 150 milioni di euro.
I fiori e le piante coltivate in Puglia
Le principali tipologie produttive del settore florovivaistico pugliese sono:
• FIORI RECISI (garofano – rosa – anthurium – gerbera – crisantemo – lilium – fresie – alstroemeria – gladiolo – iris);
• PIANTE IN VASO (viola – petunia – vinca – celosia – geranio);
• FOGLIE, FRONDE VERDI e FIORITE (aralia – monstera – asparagus e asparagus plumosus – aspidistria – gypsophila);
• PIANTE ORNAMENTALI MEDITERRANEE DA ESTERNO (olea europea – phoenix canariensis – cycas – cocus – whashingtonia – thritrinax – beucarnea recurvata).
La concorrenza dei Paesi terzi e l’esportazione
Vi è un incremento delle importazioni da Paesi terzi ma anche una corrente di esportazioni verso i Paesi ex-balcanici (Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovenia), che interessa soprattutto i garofani. Altalenante l’andamento delle rose ha indotto la riconversione di diversi roseti verso coltivazioni più remunerative e richieste dal mercato quali gerani, stelle di Natale, ortensie, ecc.
Si registra la crescita la coltivazione di foglie e verde per decorazione ed addobbi floreali.
Il paradosso del Salento leccese
Il florovivaismo pugliese produce eccellenze ma non le commercializza in maniera adeguata. Piante e fiori raccolti dalle serre del Salento leccese, spesso, vanno sui mercati del Nord Italia e in Olanda, e poi ritornano indietro sui nostri scaffali.
Il papà di Anna Maria negli anni 50 da Taviano va a Sanremo
A Taviano la capitale del florovivaismo del Salento leccese. Alla fine degli anni 60 molti agricoltori ritornarono in Puglia dopo aver trascorso un lungo periodo in Liguria e precisamente a Sanremo. Anna Maria Palma è uno dei produttori dei fiori del Salento leccese.
Il papà di Anna Maria negli anni 50 – 60 è andato a Sanremo per imparare a coltivare i fiori. La coltivazione dei fiori era assente a Taviano del Salento leccese e nell’intera Puglia.
La floricoltura del Terzo Millennio a Taviano
Nella serra di Anna Maria Palma i fiori non li raccoglie lei, le sue dolci e delicate mani sono state sostituite da un Robot! E’ una macchina che taglia i fiori lasciando intatte le radici! La serra di Anna Maria Palma è super tecnologica! Dagli anni 60 ai nostri giorni sono avvenuti molti cambiamenti a Taviano del Salento leccese.
Si sa già il giorno in cui raccogliamo i fiori
Le serre che poi sono l’unità produttiva delle aziende florovivaistiche, sono totalmente meccanizzate e nei cicli di coltivazione possiamo pianificare tutto. Le aziende floricole sono delle vere e proprie aziende ibride a metà strada fra le aziende agricole e industriali perché i cicli produttivi sono ormai standardizzati. Anna Maria Palma oltre che a conoscere con precisione il giorno in cui trapianta le piantine dei fiori in serra, conosce anche con esattezza il giorno in cui raccoglierà i fiori ed è questa la differenza tra Anna Maria Palma ed i proprietari del Paesaggio rurale che lavorano sotto il cielo del Salento, esposti a tutte le intemperie e alla precarietà delle condizioni meteorologiche.
La tecnologia per la produzione dei crisantemi tutte le stagioni
Questa differenza è una conseguenza degli interventi che si possono fare sotto la protezione dei teli della sera sui fattori climatici che determinano la fioritura. Anna Palma decide anche quanto deve crescere la pianta e di che dimensioni deve essere il fiore che produce. In particolare Anna Palma produce il “crisantemo programmato” perché normalmente il crisantemo fiorisce in novembre per il noto fotoperiodismo breve, per fiorire in pratica il crisantemo ha bisogno di poca luce e tutti sappiamo che a novembre le giornate sono davvero corte nel senso che ci sono poche opre di luce solare.
Anna Maria Palma nella sua serra crea artificialmente le condizioni per l’induzione a fiore attraverso l’oscuramento della serra che riproduce il giorno corto di novembre in qualunque mese noi desideriamo che si verifichi.
Nelle fase iniziali quando il giorno è corto si fa l’interruzione della notte attraverso l’illuminazione artificiale. Il buio invece si ottiene attraverso la copertura delle serre con i teli neri ed in questo modo si ottiene l’induzione a fiore.
A Taviano Chloris arte in fiore
C’è un atteso appuntamento di arte e cultura ispirato ai fiori e promosso dal Comune di Taviano e specificamente dall’Assessorato alla promozione Taviano Città dei Fiori che si chiama Chloris arte in fiore che rappresenta una vera e propria azione di marketing, di promozione del territorio. I fiori sono il filo conduttore di un percorso artistico e culturale da godere passeggiando nel Centro storico di Taviano, ricco di caratteristici vicoli, piazze e case a corte.
Il Distretto Florovivaistico di Puglia
In data 6 ottobre 2009 con la Legge Regionale n. 23 del 3 agosto 2007, “Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi”, è stato ufficialmente riconosciuto il “Distretto Florovivaistico di Puglia” Il principale obiettivo è quello di creare in Puglia un unico mercato con l’unificazione di quelli di Taviano – Leverano – Terlizzi, considerati fra i più significativi a livello nazionale. Vi è una grande importanza economica dei tre mercati, i quali, pur assorbendo in media il 55-60% della rispettiva produzione, sono il punto di riferimento per più di mille florovivaisti e formano un volume di affari di circa 60 milioni di euro (15-18 milioni Leverano, altrettanti Taviano
e almeno 30 Terlizzi).
Cosa fare per il florovivaismo Pugliese?
Il settore florovivaistico dovrebbe spingersi all’aumento della cooperazione e l’associazionismo tra gli operatori, a una efficiente organizzazione commerciale, al prolungamento della shelf life (durata di conservazione) dei fiori recisi, all’utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili e alla riduzione della chimica impiegata per la crescita e la difesa delle piante da fiore