Savona- Tranelli, raggiri, una gigantesca cesta del bucato, fate folletti e sonore bastonate: storia di scornati, “cornuti” e giovani innamorati. Tutto innaffiato dal buon vino e con l’immancabile, travolgente rista finale. E’ questo in estrema sintesi il succo di una delle più celebri opere di Verdi che andrà in scena domenica 9 novembre. Lo spettacolo ( al Teatro Chiabrera, inizio ore 15 e 15) chiuderà la stagione lirica autunnale dell’ Opera Giocosa di Savona. Falstaff è l’ultima, straordinaria opera di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito, tratto da William Shakespeare . Si tratta di una coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri Ravenna, Teatro del Giglio Lucca, Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Il Falstaff verdiano è tratto dalla prima e seconda parte dell’ Enrico IV e da Le allegre comari di Windsor. Sir John Falstaff (che compare nell’Enrico IV e pure nell’ Enrico V) è un personaggio da “chronicle play”, che vive indipendente dalla commedia o tragedia d’origine, ma raggiunge un suo spessore particolare proprio nella versione operistica, grazie a Verdi e soprattutto grazie ad Arrigo Boito, il librettista. Sul palco un cast di grande livello internazionale formato da Kiril Manolov (Sir John Falstaff), Francesco Landolfi (Ford), Alessandro Scotto Di Luzio (Fenton), Giorgio Trucco (Dr. Cajus), Matteo Falcier (Bardolfo), Graziano Dalla Valle (Pistola), Eleonora Buratto (Mrs Alice Ford), Damiana Mizzi (Nannetta), Isabel De Paoli (Mrs Quickly), Anna Malavasi (Mrs Meg Page), Ivano Merlo (L’Oste della Giarrettiera), Michael D’Adamio (Robin, il Paggio di Falstaff) . Regia e scene di Cristina Mazzavillani Muti. Sul podio, Nicola Paszkowsky che dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il Coro è quello del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati. L’umorismo è il motore che muove Falstaff, questo capolavoro, epigono della produzione verdiana, che ci lascia con un palmo di naso: abituati a dilanianti sofferenze, privazioni, delitti d’amore e indomite passioni, ecco che il Cigno di Busseto sigilla la sua brillante carriera artistica con il lieto fine. Siamo nel 1893 – il compositore ha ottant’anni – e questa è la seconda opera buffa di Verdi: la prima fu “Un giorno di regno” del 1840. La Prima venne messa in scena alla Scala di Milano, il 9 febbraio del 1893, fu un avvenimento nazionale: un trionfo, nonostante la perplessità e la sorpresa, con venti minuti di applausi, due bis, sette chiamate finali. Un anticipo dello straordinario successo di cui godrà per sempre negli anni successivi. La biglietteria al Teatro Comunale Chiabrera ( Piazza Diaz, 2 ) ha i seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19. E’ possibile acquistare il biglietto un’ora prima dello spettacolo e direttamente on line sul sito www.operagiocosa.it. Per avere altre informazioni è possibile telefonare al numero 019 8485974 oppure al numero 366 6726682. Vi sarà anche l’opzione Last Minute. Mezz’ora prima dello spettacolo si potrà acquistare il biglietto ridotto al cinquanta per cento del prezzo intero di vendita. Il numero dei biglietti a disposizione e l’ubicazione del posto a sedere sono a discrezione del Teatro. Il biglietto last minute è disponibile esclusivamente nei giorni di spettacolo presso la biglietteria del Teatro Chiabrera.
CLAUDIO ALMANZI