“Il vero nemico è l’ignoranza,
se non ci fosse ignoranza non ci sarebbero guerre”
Giuseppe Uzzo
Scopriamo L’artista ospita oggi un personaggio al quanto singolare per la nostra rubrica, ma a mio avviso vale la pena di conoscerlo essendo portatore sano di cultura .
Note Biografiche
Giuseppe Uzzo, è originario del Friuli, in tenera età si trasferisce in Piemonte dove passa la sua giovinezza , dopo gli studi classici entra nell’accademia militare, avendo una lunga e soddisfacente carriera .Oggi in pensione il Generale Giuseppe Uzzo non arresta la sua voglia al sapere. Anni fa diventa presidente d’associazioni culturali d’alto livello. Curatore d’opere di grande prestigio internazionale tra queste cito “Crimea una storia dimenticata 1854-1856.” E’ stato direttore del Museo Internazionale delle Armi di Torino. Oggi si occupa di una fondazione a lui molto cara “Fondazione Cavour” che si prefissa di rivalutare la cultura soprattutto legata alle terre francesi e piemontesi, le famose terre di Savoia in cui è ancor vivo un forte legame con L’Italia e la sua cultura.
Intervista cura di Monica Pasero
Gentilissimo Giuseppe lei ha intrapreso un cammino duro e arduo, ma che le ha permesso di conoscere gente diversa, culture diverse. Parlando con lei al telefono mi è rimasta impressa questa sua frase “Il vero nemico è l’ignoranza, se non ci fosse ignoranza non ci sarebbero guerre!” Vuole per i mie lettori ampliare questo suo pensiero ?
Il potere sia esso laico o religioso od ancor meglio una dittatura per poter affermarsi,per non essere contraddetto ha la necessità di avere delle masse ignoranti pronte ad accettare tutto senza discutere e, pertanto elimina per quanto possibile quanto da un punto di vista culturale può costituire ostacolo.
Gli esempi storici sono numerosi, ne cito due:
-l’Inquisizione della chiesa cattolica;
-la Polonia nella seconda guerra mondiale allorché l’Unione Sovietica da una parte,la Germania nazista dall’altra eliminarono rispettivamente la classe degli Ufficiali l’Intellighenzia del Paese.L’arte (che è anche cultura e lingua universale) e la conoscenza diretta di persone di altre culture portano al dialogo non certo alla violenza.
Giunto al suo meritato riposo dall’arma ,si è subito attivato. E’ stato direttore per anni del museo delle armi di Torino al quale so che ha organizzato grandi mostre tra queste cito” Il Ferro e Fuoco” ha voglia di parlarcene?
All’epoca Il Museo le cui collezioni hanno un carattere prevalentemente tecnico era come un grande magazzino che custodiva reperti per gli “addetti ai lavori”.In realtà, a mio avviso, è un bene che deve essere fruito da tutti, specialisti e non. Chi visita un museo deve uscire con qualche “conoscenza” in più della Storia dell’Umanità, della Storia del proprio Paese. A tal fine deve avere un carattere dinamico e non statico. Questa dinamicità si acquisisce creando degli eventi all’interno della struttura che catturino l’attenzione del pubblico.La mostra “Col Ferro e col Fuoco. Robe di Artiglieria alla Cittadella di Torino”fu fatta seguendo quei criteri:furono presentate al grande pubblico le collezioni del museo in una adeguata cornice .Il successo fu notevole.
Curatore di un libro storico” Crimea una storia dimenticata 1854-1856. dal quale è nato un grande evento di cui lei è stato organizzatore. Vuole raccontarci i dettagli ?
Il libro storico, in realtà, altro non è che gli Atti del Convegno Internazionale sulla Guerra di Crimea fatto a Torino nel 2006; a dire il vero fu l’unico in Italia.Gli Atti, grazie all’intervento del l’amico Dott. Pier Carlo Sommo,hanno acquisito la veste di “libro storico”La Guerra di Crimea, evento di norma trascurato negl’istituti scolastici, fu invece molto importante perché “precursore” per la Lotta per l’Unità d’Italia.
Lei è membro di un’ associazione culturale ” La compagnia de Savoie” ha voglia di spiegarci di che si tratta?
La Compagnie de Savoie et de l’Arc Alpin è una Federazione che, al momento, raggruppa dieci Associazioni, otto in Savoia, una a Grenoble, Delfinato,e una in Piemonte, Torino.Le Associazioni si rifanno alla suddivisione in Castellanie della Contea della Savoia del 1325. Le Associazioni prendono il nome di Bailliage ed i rispettivi presidenti di Bailli Il presidente della Federazione è il Grand Bailli- Il sottoscritto è il Baillì del Bailliage du Piemont Cosa si prefigge la federazione?
Tenuto conto che Piemonte e Savoia hanno un patrimonio culturale comune che abbraccia mille anni di storia e tradizioni, la Compagnie ha il compito di promuovere la cultura in generale ed in particolare le tradizioni culturali del territorio alpino di Savoia, Piemonte e del delfinato a mezzo di manifestazioni in un quadro di amicizia e solidarietà.
E’ da sempre attivo nell’ambito intellettuale, qual’ è stato l’evento a cui lei è particolarmente legato ?
E’ difficile rispondere: penso che chiunque si dedichi con passione alla creazione di un evento resti inevitabilmente legato a questo- Tuttavia, forse, il Convegno sulla Guerra di Crimea in quanto oltre a conoscere l’impatto dell’Occidente sui costumi dell’esotica” Turchia, è emerso che la guerra fu vinta dagli Inglesi (il cui esercito era pessimo non a Sebastopoli, bensì sul Mar Baltico.
Dai suoi studi classici gli è rimasto l’amore per la letteratura e la poesia portandola nei momenti di svago a comporre , so che in questo periodo uscirà in Francia precisamente a Gap, la sua prima raccolta poetica in lingua francese e prestissimo sarà tradotta anche in italiano, ce ne vuole parlare?
In genere una persona finisce i suoi studi e le necessità della vita la portano a seguire
Percorsi che nulla hanno a che vedere con gli studi intrapresi.Gli allievi del liceo classico oltre ad acquisire una particolare “forma mentis (non me ne vogliano quelli di altri istituti) rimangono, bene o male invischiati nel patrimonio scolastico. Alla fine della mia carriera, come direttore di musei mi sono “allontanato” dalla vita militare e mi sono mosso negli ambienti cultural che ho continuato a frequentare.
Qualche anno fa (non molti), per scherzo, in estate mi sono divertito ad effettuare
dei componimenti a carattere satirico nei confronti di miei amici. Successivamente
l’incontro con alcuni personaggi mi ha spinto a comporre qualche poesia Devo precisare che è stato fondamentale l’incontro con il poeta Innocente Fogli Che ho avuto l’onore ed il piacere d’incontrare. Siamo subito diventati ottimi amici.
E’ Lui che ha trovato la chiave per aprire il cassetto!
Inoltre come capita a tutti quando incontrano personalità “forti”, ho avuto certamente modo da esserne bene o male influenzato da queste Perché la Francia? Essendo membro della Compagnie di Savoie e trascorrendo spesso il mio tempo in Savoia, ho avuto l’opportunità ed il privilegio di pubblicare la raccolta in Francia a cui seguirà un’edizione più ampia, poiché mi ritengo “cittadino del mondo” sono molto lusingato.
So che ama particolarmente i giovani. Un messaggio dalla sua grande esperienza per incentivare la buona lettura. Cosa possiamo dire ai ragazzi?
Innanzitutto dico loro: ragionate con la vostra testa; rifiutate di farvi influenzare da
chicchessia; guardatevi intorno con curiosità; ascoltate la Musica (non solo quella da discoteca; cercate di mettere per iscritto i propri pensieri. Tutto questo vi stimolerà sicuramente a leggere.
Tra le tante iniziative che segue, so che interverrà all’evento di “Scivolart” organizzato dal pittore Alberto Bongini, il noto poeta Innocente foglio e la bravissima curatrice d’eventi Tina Masoero .Vuole spendere due parole in merito
E’ un evento molto importante che si svolgerà a gennaio a Borgaro, presso la sede
dell’organizzazione Work no Work Lavoro, Ingegno….forse Arte,
che sarà tra l’altro patrocinato dalla Compagnie de Savoie e dalla Ghilardi Scuola
Orafi di Torino Saranno vendute 100 opere realizzate da altrettanti artisti famosi con soggetto lo scivolo per i portatori di handicap. Con il ricavato sarà acquistato uno scivolo da mettere a dimora Ovviamente non è certo questa la finalità bensì quella di tener viva l’attenzione di persone ed Istituzioni al fine di far comprendere una volta per tutte che i portatori di handicap sono una risorsa e non una “palla al piede” e, pertanto devono essere aiutati.
Anche a lei la mia domanda di rito Che cos’è l’arte per Giuseppe Uzzo ?
L’Arte è tutto quello fatto, con amore e con passione