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A scuola con portamento, breve romanzo di Antonella Sgueglia – recensione di Rebecca Mais

Creato il 07 maggio 2013 da Alessiamocci

“Era troppo pessimista ed insicura e doveva aspettare fino alla sera del giorno seguente. Una vera tortura! A volte, però, le cose a lungo attese sono quelle meglio riuscite. E chissà che Thomas non avesse notato in Cri qualcosa che lei ignorava. Solo il tempo gliel’avrebbe fatto scoprire.”

A scuola con portamento, breve romanzo di Antonella Sgueglia – recensione di Rebecca MaisCristina ha appena compiuto i suoi primi quattordici anni ma ora frequenta il liceo e tutto sta cambiando nella sua vita.

Non è più una bambina ma neppure un’adulta ed i momenti di sconforto sono sempre più frequenti, soprattutto ora che in classe non conosce nessuno e si accorge di essere presa in giro per la sua altezza o forse per il colore della sua pelle, viste le sue origini haitiane da parte del padre.

Ma fortunatamente non tutti sono uguali e Cristina riesce a fare amicizia con la simpatica ed eccentrica Gio.

Tuttavia la frustrazione causata dall’insensibilità delle compagne di classe la porta ad essere sempre più insicura ma un giorno, casualmente, intravede il cartello pubblicitario di un’agenzia di moda che cercava nuovi volti.

Da questo momento in poi Cristina parte alla scoperta di una nuova vita, di nuove certezze e soprattutto  impara a conoscere meglio se stessa.

A scuola con portamento, breve romanzo di Antonella Sgueglia – recensione di Rebecca MaisRivolto principalmente ad un pubblico femminile, “A scuola con portamento” di Antonella Sgueglia (MonteCovello Editore, 2013) è un breve romanzo denso però di interessanti questioni.

Al centro della narrazione vi è l’amicizia tra Cristina e Giò la quale, nonostante tutto, rimane forte e vigorosa fino alla fine. Ma circola tra le righe anche un discorso di tipo discriminatorio che nasce però più per l’invidia delle compagne di scuola che per le origini caraibiche della protagonista.

Vediamo infatti che in realtà a nessuno importa il colore della pelle della ragazza che diventa così interprete simbolica del mondo globale in cui stiamo vivendo.

Ma oltre a ciò “A scuola di portamento” è anche una sorta di guida di bon ton, con intere pagine dedicate al galateo, altre al make-up ed altre ancora alla cura del corpo ed alla giusta postura da tenere in passerella e nella vita di tutti i giorni.

Si proferisce persino di divorzio e di come in determinate situazioni si possano comunque mantenere dei comportamenti civili per preservare il bene nei confronti dei figli.

Non manca poi l’amore adolescenziale, le prime delusioni e la consapevolezza, nonostante la giovane età, di esigere rispetto in qualunque circostanza.

Un libro da leggere quando si ha il desiderio di parole non impegnative e da portare sempre con sé in caso di necessità per le esigenze femminili quotidiane.

 

Written by Rebecca Mais

 


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