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A Seattle, summit mondiale sulla realtà virtuale

Creato il 20 ottobre 2014 da Oculusriftitalia

Gli amanti della tecnologia da due anni a questa parte si sono radunati attorno al Seattle's Living Computer Museum per avvicinarsi alle reliquie tecnologiche del passato. Tuttavia, stavolta hanno avuto modo di dare nche uno sguardo al possibile futuro della tecnologia. Quasi due dozzine di espositori hanno riempito il primo piano del museo in occasione del SEA VR, un evento in cui viene mostrato tutto ciò che la community della VR ha da offirire.

Envelop VR si è presentata agli altri ospiti durante la conferenza serale. La nuova compagnia si propone di sviluppare un proprio software per la realtà virtuale e per aiutare le altre compagnie a padroneggiare quella che Bob Berry, CEO di Envelop VR, ha chiamato la nuova generazione del computing. Bob Berry si augura che Seattle possa diventare una sorta di centro direttivo per tutto ciò che riguarda la scena della VR.

A Seattle, summit mondiale sulla realtà virtuale

Berry si è trasferito in Giappone nel 1998, per studiare la VR per il progetto del suo dottorato di ricerca. Dopo aver studiato quello che al tempo poteva essere considerato lo "stato dell'arte" della VR, ha compreso che la realtà virtuale ancora non era pronta.
Solo durante l'ultimo anno le tecnologie si sono evolute e combinate in modo tale da rendere la VR realmente accessibile, soprattutto grazie al lavoro di Oculus. Il prossimo grande passo, secondo lui, sarà sviluppare dei software in modo che possano trarre vantaggio da queste nuove tecnologie.

Al Seattle Summit era presente anche Oculus, impegnata a mostrare il suo DK2, ma i visori erano disponibili anche in altri stand, non solo nell'area dimostrativa della compagnia. In uno stand era possibile indossare il precedente modello DK1 e immergersi in una battaglia con le spade laser contro un drone volante grazie anche al PlayStation Move di Sony.

Non ci vuole molto per immaginarsi come la VR possa essere sfruttata e apprezzata in ambito gaming, ma la compagna mira a espanderne l'utilizzo anche in altri settori. Lo stesso Barry è convinto che la VR avrà un grosso impatto anche su numerose altre industrie.

Un aspetto interessante è quello preso in esame da DeepStream VR, che ha mostrato il suo lavoro per quanto riguarda l'utilizzo del 3D e della VR nel processo di riabilitazione dei pazienti. La compagnia ha anche presentato il suo DeepStream 3D Viewer, un dispositivo da applicare al monitor o al tablet per creare ambienti 3D altamente immersivi. Il device ha le sembianze di un binocolo, e viene utilizzato in combinazione con un Leap Motion Controller che consente di interagire con il mondo virtuale visualizzato. Questo dispositivo è stato pensato per venire incontro alle esigenze di quei pazienti che non possono indossare un visore a causa di particolari patologie per esempio.

A Seattle, summit mondiale sulla realtà virtuale

Insomma, a colpo d'occhio pare chiaro che non c'è un unico modo per approcciarsi alla VR, e pure i numerosi dispositivi mostrati all'evento fanno comunque intuire che siamo ancora nella fase sperimentale. C'è chi si concentra sulla creazione di mondi di fantasia e chi si sofferma sullo studio e la rielaborazione del mondo reale.

Ciò che si riesce a percepire indipendentemente dall'approccio e dal tipo di dispositivo utilizzato è il senso di appartenenza a una comunità, in cui si è aperti nei confronti della concorrenza, e si desidera imparare da essa. È il senso della scoperta che muove questa comunità piuttosto che la competizione vera e propria. E' un'atmosfera che per certi versi ricorda i primi anni di internet, quando tutto era ancora da scoprire, e la VR sarà la prossima grande rivoluzione. Nessuna compagnia, nemmeno Oculus, può farcela da sola, per questo è necessaria la collaborazione di tutti.


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