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A SENO NUDO: urla e slogan pro-aborto. Donne contro la vita.

Creato il 10 ottobre 2013 da Laviadellavita

Ieri, a petto nudo, delle attiviste ‘pro aborto’, simpatizzanti delle Femen, hanno protestato durante l’intervento del ministro della giustizia spagnolo Alberto Ruiz Gallardon per gridare al mondo che “L’aborto è sacro”.

Conosciamo bene come funziona, almeno qua in Italia, ma anche all’estero la cosa non è poi tanto diversa, la legge che “dovrebbe regolare gli aborti clandestini” (la 194 del ’78) ma che, di fatto, autorizza tutte le donne, qualsiasi sia il motivo, ad abortire liberamente.

L’aborto, care ragazze dal seno nudo, è già diventato un diritto della donna nella mente delle persone e, in barba a tutte le dimostrazioni scientifiche, le società “civili”, così amiamo definirci agli occhi del mondo, permettono questo OLOCAUSTO ogni giorno.

Ma queste donne dal seno nudo, non contente, ritengono ancora che ci sia molto da fare sulla liberalizzazione…mi chiedo cos’altro si aspettino se già ogni donna è libera di abortire!?!

Questa notizia delle Femen è passata ovviamente su tutti i mass media nazionali spagnoli ma anche internazionali arrivando fino a noi.

Infinite vie portano alla vita ma possiamo dire, con tutta sicurezza, che questa non è una di quelle.

Porta oggettivamente morte al bambino concepito, qualsiasi sia la sua età gestazionale; porta morte alla donna che, se non in quel momento, prima o poi porterà i segni della morte dentro di sé, cadendo in forte depressioni;  porta morte all’uomo, il padre che, non avendo nessuna possibilità di interferire con la scelta della donna, dovrà subire passivamente la decisione e accettare che suo figlio venga ucciso. Morte, morte, morte…solo questo.

Con la legalizzazione dell’aborto ci hanno fatto credere che la morte della donna, per aver abortito, fosse scomparsa, l’aborto è un piccolo intervento, una cosa facile facile, dicono. Basta mammane e uncini ora solo medici ginecologi e isterosuttori professionali.

Ma sapete qui funziona come nelle somme quando alle elementari la maestra si diverte a cambiare gli addendi e tu, inesperto, rifai il conto e ti accordi che la somma è la stessa.

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Ora che “abbiamo rifatto i conti” ci accorgiamo però che: i numeri che prima della approvazione della legge 194 ci erano stati propinati di morti a seguito di aborto clandestino erano state GONFIATE ad hoc e che ad oggi si muore per aver fatto un aborto.

Non sto parlando solo di morte interiore, che non è in tutti i casi da sottovalutare, ma anche di morte fisica.

Solo qualche giorno fa, precisamente il 4 ottobre a Milano presso l’Ospedale Niguarda, una donna di 38 anni, italiana, andò ad abortire come mille e mille donne avevano fatto prima di lei, il suo corpo però rimase lì, in una stanza di ospedale, dicono un’arresto cardiaco ma si attende l’autopsia. Morta a 38 anni.

Non voglio nemmeno per un attimo giudicare quella donna, non servirebbe a nulla, ma mi chiedo se qualcuno, incontrato per caso o no, gli avesse suggerito un’alternativa, un’aiuto, un supporto. Se la cultura della vita si fosse, in tutti casi, fatta sentire, a prescindere dalla decisione ultima. Ma ora per quella donna è tardi, potrebbe non esserlo per molte altre.

Mi chiedo se quelle donne con il seno nudo siano venute a conoscenza, come noi di loro, di questa triste storia, una delle tante nei “paesi civilli”, purtroppo.

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Da loro che a petto nudo urlano e si scrivono addosso frasi, come se fossero cartelli pubblicitari viventi, rendendosi degli oggetti, vorrei sapere se conoscono anche questa verità: di donne che muoiono per quella “scelta” che loro tanto difendono senza se e senza ma.

Loro dimenticano che è grazie a un seno nudo che le ha accolte,  fin da subito, ad una madre che ha offerto loro il seno in segno di accoglienza se, oggi, possono manifestare, anche con rabbia, tutte le loro contrarietà. Anche cercando di scardinare il valore che il seno della donna ha nella cultura della vita.

Perchè se l’aborto è sacro, allora, che cosa è la tua vita?

V.V



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