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A settembre la Festa Nazionale della Suocera

Creato il 14 agosto 2014 da Sarahscaparone @SarahScaparone
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Mario Fongo con le nipotine Sofia e Giulia

Ci voleva il genio di Mario Fongo unito a quel mix di quieta follia piemontese per ideare la Festa Nazionale della Suocera. Sì, avete capito bene. In quel di Rocchetta Tanaro (At) il 27 e il 28 settembre si terrà la prima edizione di questo evento dedicato alla suocera, la più controversa figura di donna in abito familiare.

La due giorni di Rocchetta Tanaro si propone di esaltare e valorizzare il ruolo della suocera riflettendo sui luoghi comuni  che la riguardano con ironia e delicatezza, per confermarli o smentirli a seconda dei casi. Si terranno dibattiti con relatori di rilievo nazionale, sarà allestito un palchetto per balli alla moda antica, un gran bazar proporrà prodotti a tema (dal cuscino della suocera al latte di suocera, corsetti e profumi…), ma sono previste anche gite in carrozza ed escursioni nel parco. E saranno premiate la Suocera d’Italia 2014 e la Suocera del Mondo 2014. Insomma, una festa, in perfetto stile del luogo. E non poteva che essere così.

Ma nel circuito di ristoranti amici (e sono tanti) a Rocchetta e in tutta Italia, l’iniziativa prenderà un risvolto del tutto originale chiamato Qui la Suocera non paga: in una tavolata di almeno quattro persone la signora sarà ospite del ristoratore e riceverà un omaggio di Lingue di Suocera e l’esclusivo Quaderno delle Suocere con aneddoti, modi di dire, ricette a tema.

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Già perché tutto nasce da questo semplice e gustoso prodotto, ideato dal genio di Mario e Giovanni Fongo e dall’estro di un altro grande personaggio di Rocchetta TanaroGiacomo Bologna, che ha spronato la famiglia Fongo a realizzare innumerevoli prove fino a ottenere questa specialità dell’arte bianca nota e apprezzata in tutto il mondo. Inventate nel 1993, le Lingue di Suocera sono il risultato di una lavorazione artigianale, di una lievitazione naturale e della stiratura a mano della pasta che conferisce loro la caratteristica forma irregolare. E il nome scelto non è casuale: “La lingua di suocera – spiega Fongo – è lunga, ruvida, sottile e in fondo è buona, proprio come la suocera”.

 



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