Simonetta Agnello Hornby si aggiudica con 343 voti il Premio P.E.N. Club Italiano 2011 per il romanzo La monaca, pubblicato da Feltrinelli. Questo il risultato dello spoglio in diretta delle schede dei 350 scrittori soci del Pen Club Italiano, che con voto anonimo hanno decretato il vincitore, al quale va un premio di 5000 euro e una scultura in bronzo e oro appositamente realizzata dal maestro Gianfranco Giorni da Anghiari. Seguono Giorgio Bàrberi Squarotti, I sambuchi di San Sebastiano, Oedipus Ed. (poesia) con 334 voti, Valentino Zeichen, Aforismi d'autunno, Fazi (poesia) con 327 voti, Sandro Veronesi, XY , Fandango (narrativa) con 283 voti e Roberto de Mattei, Il Concilio Vaticano II, Lindau Editore (saggistica) con 258 voti.
Raffinata esponente della narrativa contemporanea, Simonetta Agnello Hornby, palermitana di nascita, vive e lavora a Londra, come avvocato e presidente del Tribunale di Special Educational Needs and Disability. “Mi fa particolarmente piacere ricevere questo premio – dichiara – perché lo considero un premio democratico, colto e soprattutto onesto”.
Ambientato a Napoli negli anni delicati del passaggio risorgimentale, La Monaca è il suo quinto romanzo, nel quale la protagonista Agata, costretta a rinunciare al suo amore per entrare in convento come vuole la famiglia, ma determinata a non rinunciare al suo desiderio di vivere nel mondo, è capace di abitare la Storia e al contempo di rappresentare una figura femminile portatrice - con la complessità psicologica e morale della propria vicenda – di una forza spirituale nuova da leggere a partire dal nostro tempo per arrivare al suo.
Il Premio ha avuto il consueto successo - aggiunge Lucio Lami, presidente onorario del P.E.N. Club Italiano e fondatore del premio – malgrado l’organizzazione sia stata funestata sia dai riflessi della crisi economica sia dal crollo delle mura del Castello di Compiano che da dicembre non sono state ancora ripristinate.
La cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Lucia Bellaspiga, si è svolta quest’anno alla presenza del presidente internazionale del P.E.N. Club John Ralston Saul, saggista e romanziere canadese, pluripremiato e veterano nella lotta per la libertà di espressione, e della moglie Adrienne Clarkson, esule cinese, scrittrice e regista cinematografica, già Governatore generale del Canada e ambasciatrice culturale nel mondo.
Fondato nel 1921 per volere della poetessa Catharine Amy Dawson-Scott (1865-1934), l’International P.E.N. è una realtà ormai radicata in 102 Paesi la cui missione è la tutela della libertà di espressione nel mondo, poiché la letteratura, se conosce nazioni, non conosce frontiere e gli scambi letterari devono restare del tutto indipendenti dalle vicende della vita politica dei popoli. «Un ponte costantemente aperto», lo ha definito Mario Vargas Llosa, che è stato uno dei suoi presidenti. Presieduto negli anni da grandi autori quali Herbert George Wells, Edward Morgan Forster, Arthur Miller, Heinrich Böll, per citarne solo alcuni, l’International P.E.N. ha avuto anche tre presidenti italiani: Ignazio Silone, Benedetto Croce e Alberto Moravia.
Fra i cinque maggiori premi italiani, il Premio P.E.N Club italiano - che ha tra i suoi sponsor l’Unione Parmense degli Industrialie Cariparma – al traguardo della XXI edizione sta studiando per il prossimo anno una serie di iniziative per avvicinarlo soprattutto ai giovani.