A simple life
Che bella la primavera.
Ah! Che bella!
I fiori, le giornate sempre più lunghe, il caldo.
Che bella la primavera, sì.
La natura si risveglia, tutto è bello, verde, luminoso.
Sì.
Si sveglia la natura, già.
E anche gli insetti, mannaggiaalloro.
Lasciamo perdere l’orrido ritrovamente di tre cuccioli di scorpione neri come la pece intenti a pascolare nel mio corridoio.
Lasciamo perdere eventuali mostruosi e tremebondi esemplari di aracnide sorpresi a costruire palazzine di ragnatele.
Ma le formiche, no.
No.
No, no, no.
Lunghe colonnine naziste che dall’esterno entrano con prosopopea in casa mia sacceggiando il saccheggiabile, senza che niente riesca a fermarle.
Avete presente?
Nello specifico le formiche che abitano il mio giardino impazziscono per le crocchette del mio gatto ed organizzano delle vere e proprie gare di sollevamento pesi alla faccia dell’inerte Nevruz, che si limita a miagolargli contro con effetti nulli.
Mi reco al negozio di attrezzature agricole (nocnhè spacciatore delle crocchette del mio gatto) per avere un consiglio.Il proprietario, austroungarico trapiantato in terra lacustre, corre a consigliarmi soelrte un’esca per formichezuccherina e infida: “Loro sente zukkero e porta in formikaio. Lì, tutte mangia e tutte muore!!”
“Oddio, che orrore!”
“E’ veleno. Tu non volefa veleno?”
“Sì, ma…una cosa meno cruenta?”
“Buon veleno” e mi mette in mano la bottiglietta.
Ecco, io non me la sono sentita. Mi è venuta in mente Z la formiica, Arthur e il popolo dei minimei e tutta una serie di letteratura per bambini e all’improvviso mi sono sentita l’adulto cattivo.
Cattivo, sì.
Che stermina le formiche, porelle.
E non ce l’ho fatta, l’esca non ci sono riuscita a comprarla con grande disappunto dell’austroungarico.
E mi sono sentita buona, gentile, un’eroina della Disney, sorridente e canterina.
Finché non sono rientrata a casa.
A casa mia.
Invasa dalle formiche.
Sono tornata al negozio, accolta dal sorriso beffardo dell’austroungarico: “Sìììì?”
“Ehm, volevo… c’avrei bisogno… insomma, ho le formiche in casa”
“Eska?”
“NO!”
“Funziona, io giura!!”
“No, guardi, ci credo, eh! E’ che non me la sento.”
Alla fine ho comprato una classica poverina “da femminucce, no risolutifa” per allontanarle, sperando che prendano questo ammonimento come serio.
In ogni caso mi pare evidente che la bontà non paga, mai.
A meno che non viviate in un film della Disney…