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"a sinistra!", ricercando un orizzonte...

Creato il 24 aprile 2014 da Alessandro @AleTrasforini
In un contesto socio-economico-[...] in cui vengono da molt(issim)i (o troppi, a seconda dei punti di vista) fraintesi i concetti di fondo e le linee di "confine" fra destra e sinistra, è lecito provare a fare luce su alcune zone tutt'ora rimaste eccessivamente in ombra.
Su questo fronte cerca di sbrogliare qualche matassa il libro "A Sinistra!", scritto da Stefano Corradino e Giorgio Santelli per Melampo Editore.
Le domande da porsi per indagare se questi confini (r)esistano ancora sono numerosissime; ne possono esistere infatti mille per ogni tragedia non risolta di questa crisi, tanto per fermarsi con lo sguardo al "recente".
Alcune delle possibili questioni da porsi sono riportate nel retro del libro stesso:
"Che cosa significa oggi dichiararsi o sentirsi di Sinistra?
Esistono cose di Sinistra?
Quali valori, quali principi ideali, quali battaglie accomunano Partiti, Associazioni, Movimenti, cittadini che si identificano con questa parola?
Ha ancora senso una prospettiva di Sinistra nella società contemporanea?
E in che modo essere di Sinistra si differenzia dal passato? "
Per ognuna di queste domande quante risposte potrebbero esistere, in chiave teorica?
Il solo canale che può trasporre in pratica l'insieme di proposte virtuali è, fino a prova contraria, costituito da quella cosa tanto complicata che chiamiamo politica.
Politica che sia, ovviamente e logicamente, supportata da una tecnica all'altezza delle sfide da compiere.
Cosa potrebbe diversificare nel concreto, ammesso che esistano ancora anche flebili linee di confine, politiche di destra da politiche di sinistra?
Quali "settori" sono influenzabili? A queste domande cerca di rispondere l'introduzione dello stesso libro:
"[...] Cosa è di Sinistra e cosa di Destra? 'Canticchiar con la chitarra è di Sinistra.
Con il Karaoke è di Destra. I collant sono quasi sempre di Sinistra. Il reggicalze è più che mai di Destra', cantava Giorgio Gaber mettendo in risalto, ironicamente e magistralmente, le presunte differenze nei luoghi comuni di Destra e Sinistra.
Trasferiamo il gioco delle differenze sul piano dei valori: la pace, la libertà, il lavoro, l'eguaglianza, lo stato sociale, la giustizia, l'ambiente, le pari opportunità, i diritti civili, la solidarietà, la sicurezza...Quale di questi valori è di Destra e quale di Sinistra?
O forse sarebbe più opportuno affermare che questi sono, semplicemente, i 'temi', ma che diametralmente diversa è (o dovrebbe essere) la risposta fornita dalla Sinistra e dalla Destra? [...]"
La possibilità di indagare attraverso queste (reali od eventuali?) linee di confine consente la definizione di un'analisi attualizzata nei confronti dei tanti temi all'ordine del giorno nel dibattito contemporaneo. Lo ricordano, infatti, gli autori stessi riferendo anche le "modalità" concrete con cui intraprendere questa analisi:
"[...] Per rispondere a queste domande abbiamo dunque fatto dialogare a distanza dieci personalità con storie, esperienze, provenienze e professioni diverse.
Abbiamo chiesto loro di declinare la parola 'Sinistra' e spiegarci che valore assume oggi.
Lo abbiamo chiesto a un giurista (Stefano Rodotà), a un sindacalista (Maurizio Landini), a una scrittrice (Dacia Maraini), a una cantante (Fiorella Mannoia), a un attore di teatro (Moni Ovadia).
E abbiamo interpellato gli esponenti di alcuni Partiti e Movimenti politici: Pippo Civati (Pd), Nichi Vendola (Sel), Michele Giarrusso ('ortodosso' M5S) e Francesco Campanella ('dissidente' M5S), per cercare un doppio ponte: far dialogare personalità politiche di schieramenti (e per qualcuno inconciliabili) e trovare possibili minimi comuni denominatori fra la politica e la cosidetta 'società civile', le organizzazioni sindacali, il mondo giuridico e quello della cultura. [...]"
Quali punti di vista emergono dal confronto (o scontro, data l'urgenza delle questioni poste e dei temi affrontati) fra posizioni e mondi anche molto lontani l'uno dall'altro? Può esistere una sintesi comune, nonostante le (giustificabili) resistenze e diffidenze che i cittadini hanno nei confronti del mondo partitico?
Le sole alternative sono incompatibilità ed incomunicabilità?
Quali prospettive sono imputabili (realmente e concretamente) all'orizzonte della Sinistra, sempre ammesso che ne esistano ancora?
Gli autori del libro e delle interviste trovano una sintesi delle opinioni di ciascun intervistato parafrasando, ironicamente ma non troppo, una citazione attribuita ad Ennio Flaiano:
"[...]Riprendiamo e sviluppiamo [...] la domanda iniziale: è possibile tornare a immaginare una prospettiva di 'Sinistra' in questo Paese, non necessariamente in un unico soggetto politico ma che su alcuni temi possa fare un percorso comune e ottenere risultati utili a temperare il trionfo di un'Europa e di un'Italia che si sono affidate [...] all'incubo [...] neoliberista?
Se uno si ferma alle cronache parlamentari, alla discussione politica, quei ponti di dialogo restano precari e a volte semidistrutti.
Ma se ai giochi di potere, ai facili compromessi, ai trasformismi si sostituisse il principio del 'bene comune', una speranza per la sinistra-Sinistra sarebbe ancora possibile. [...] Parafrasando Flaiano, la situazione della Sinistra in Italia è grave, ma non è seria. [...]"
Ai lettori (ed elettori) le ardue sentenze.


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