Già passare dall’oceano ai navigli e da un clima primaverile e ventilato alla foresta pluviale spiazza il corpo e la mente.
Già bisogna convivere con la nostalgia, l’ansia dell’estate che volge al termine e la prospettiva di un nuovo anno tostissimo.
Ma dico io, è possibile che uno non si possa fare una tranquilla passeggiata in centro col marmocchio senza ricevere una quantità di consigli, peraltro indesiderati, che a raccoglierli tutti ne verrebbe fuori un prontuario sopra le trecento pagine?
Verso il centro con la Marmocchia, alla fermata del tram.
Signora sulla settantina con vocina stridula, dito accusatore e sguardo contrariato:
“Signora non vede che sua figlia è al sole? La metta subito all’ombra o si sentirà male. Non ha visto i telegiornali?! Non dovrebbe nemmeno portarla fuori. Non lo sa che i soggetti più a rischio sono anziani e bambini?!?“.
Risposta ufficiale:
“Ahem, sì ha ragione, grazie del suggerimento“.
Sottotitoli:
“Ah signó, ma non lo vedi che la prima traccia d’ombra è a due chilometri da qui? Cosa devo fare, costruire una pensilina e piazzarci sotto la nana? Ma poi, se i più a rischio sono anziani e bambini, mi spieghi tu che ci fai qui?“.
Sul tram. Signora sulla cinquantina dotata di borsa contenente, con tutta probabilità, il necessaire per la sopravvivenza di sei nazioni in quattro condizioni climatiche diverse, estrae una pashmina e se l’avvolge scrupolosamente al collo: “Poooovera creatura, non vede che ha freddo? Quest’aria condizionata è micidiale, le metta qualcosa addosso!”.
Risposta ufficiale:
“Ahem, ha ragione, purtroppo però non ho portato con me nulla per coprirla”.
Sottotitoli:
“Fuori ci sono quaranta gradi all’ombra e io mi sto già trascinando dietro Marmocchia, Cicciobello, passeggino e borsone contente la qualunque. Mi perdoni se al maglione di lana merinos questa mattina non ho proprio pensato. D’altra parte i mezzi non li prendo mai, e non credevo si potesse andare sotto zero in un semplice tram diretto in centro”.
Arrivati in Duomo la nana è colta da un momento di protesta generalizzata con pianto e urlo libero. Uno dei tanti che la colgono random per n motivi, tra cui anche un semplice giramento di palle. È lecito, no? Succede a tutti gli esseri umani di qualsiasi fascia d’età.
Si susseguono i vari ha caldo-sete-fame, accompagnati da “poooverina” al suo indirizzo e sguardi contrariati al mio.
Ricevo così tanti consigli che quasi mi pento di non avere in borsa carta e penna per gli appunti.
In alternativa anche una revolver e un paio di proiettili sarebbero andati benissimo.
Ma il consiglio dei consigli lo ricevo da una saggia vecchietta alla fermata del bus, di ritorno dalla nostra passeggiata: “Un corno! Deve sempre tenere un corno addosso alla bambina. Scaccia il malocchio!“.
E al corno, davvero, non ho saputo cosa ribattere.