A Canberra, la capitale d'Australia, ci ero già stata un paio di volte: la prima durante il nostro viaggio on the road da Adelaide a Sydney, e la seconda per i nazionali di scherma dell'Avvocato. Solo la prima volta ero riuscita a vedere qualcosa, in un giro veloce in macchina della città e una breve visita al War Memorial. Di certo non abbastanza per apprezzare quello che la città ha da offrire.
E così eccoci di nuovo diretti a Canberra, l'Avvocato per i soliti impegni da spadaccino, e io per un bel giro culturale tra le principali attrazioni della città in compagnia del mio amico M.
La nostra prima tappa è il National Museum of Australia, che è essenzialmente un museo di storia sociale, ed esplora la terra, nazione e popolo australiano. Completamente gratuito e aperto 7 giorni su 7. Ovviamente dà grande importanza alle storie e alla cultura degli aborigeni, affronta il tema della colonizzazione inglese e del rapporto particolare che questo paese ha con il suo territorio. Ovviamente non era la prima volta che vedevo esposizioni sui primi abitanti dell'Australia e su come l'arrivo dei coloni abbia cambiato il loro modo di vivere, ma sicuramente questo museo offre una collezione molto ampia e completa al riguardo.
Oltre al museo in sè, che sicuramente offre molti spunti di riflessione, è il palazzo in sè a essere davvero interessante dal punto di vista architettonico. Ispirato dall'idea di un puzzle, questa costruzione riflette le moltissime storie che, intrecciandosi, formano la storia d'Australia. La mia parte preferita è stata sicuramente il giardino interno chiamato "The Garden of Australian Dreams", che rappresenta un paesaggio simbolico di acqua, erba e alberi. Tra le scritte sul pavimento poi, la parola "casa" è ripetuta in 100 lingue diverse, e io l'ho trovata una cosa molto bella.
L'elemento di design più visibile di questo museo è sicuramente il "loop" (= cerchio) visibile fin dall'entrate del museo e poi di nuovo dal giardino interno. Il loop è l'apice della Uluru line, ovvero una linea fisica e immaginaria, che percorre tutto il museo, oltre il centro di studi aborigeni, prima di finire appunto nel loop, una rampa che idealmente continua verso nord-ovest, dove si trova appunto Uluru, considerato da molti il cuore spirituale degli aborigeni.
Il museo è interessante a dire poco, con tantissimi oggetti, tantissimi pannelli informativi e davvero tanta conoscenza da trasmettere. E io ho amato ogni secondo passato lì dentro, incluso il pranzo che ci siamo concessi dopo questo bagno di cultura nella terrazza del bar del museo. E direi che la vista sul Lago Griffin non era niente male, no?
Dalla storia passata siamo quindi passati alla storia attuale con una visita al Parlamento d'Australia, che si trova nella metà a sud del lago. Dal 1988 il Parlamento siede in questo nuovo palazzo, in cima alla Capital Hill, circondato e sotterrato da un prato verde verdissimo.
Visto da fuori, ci si aspetterebbe un ambiente interno sterile o ultra moderno. In realtà invece il Parlamento è molto grandioso, imponente e decisamente classico, con legno e marmo ovunque. Davvero bellissimo da esplorare nella tranquillità di un sabato pomeriggio. Vedete l'arazzo in fondo alla Great Hall nella prima foto qui sotto? 13 tessitori ci hanno messo ben 2 anni per completarlo! E' semplicemente spettacolare!
Al piano di sopra è dove tutto succede, con l'aula rossa del Senato e quella verde della Camera, che è possibile visitare sia quando il parlamento è in seduta, che quando le aule sono vuote. Tra le due una galleria con tutti i dipinti dei primi ministri australiani e una grandissima sorpresa: la Magna Carta Libertatum del 1297, proprio quella che ho studiato a scuola, e che è considerata il fondamento della democrazia parlamentare. A mia sorpresa l'Australia possiede l'unica copia di questo documento nell'emisfero meridionale e che privilegio poterla vedere (e cercare di decifrarla) con i miei occhi!
E da lì ecco l'ascensore che porta al tetto, quel prato verde che offre una magnifica vista su Canberra. Non sarà sicuramente la città più bella in Australia, non è davvero niente confronto a Sydney (sorry, Canberra!), ma è davvero una cittadina carina. Con tutto quel verde, il lago che serpenteggia in mezzo, e le montagne che la circondano, sicuramente non è il peggior posto dove vivere!
E proprio nel punto più alto del tetto, al suo centro, si erge il palo della bandiera, in tutti i suoi 101 metri di scintillante splendore, che il mio amato Bill Bryson ha tanto criticato nel suo libro sull'Australia. "Una ridicola erezione che assomiglia in tutto e per tutto al piedistallo di albero di Natale" (libera traduzione mia), lo definisce lui. A me ovviamente non è dispiaciuto! Un filo eccessivo, e probabilmente un dispendio inutile di soldi, ma qui siamo in Australia! Che ce frega se non è proprio ortodosso???
Il tempo di un caffè nel bar sulla terrazza per rinfrescarsi dal sole della terrazza e godersi gli ultimi momenti da quassù, ed eccoci pronti ad uscire. Quassù, in cima a Capital Hill in questo tardo sabato pomeriggio di inizio estate, sembra di essere davvero a Ferragosto a Milano: non c'è in giro un'anima, si respira un senso di pace e di vacanza, e noi ce lo godiamo fino all'ultimo. Non volendo salutare di già questa collina, scendiamo a piedi verso il vecchio parlamento, quella struttura bianca ai piedi della collina. Il sole è ancora caldo e noi cerchiamo rifugio nell'ombra delle piante. Scendiamo fino in basso e ci giriamo per un ultimo saluto a questa isola verde, al cuore della democrazia australiana.
Ciao ciao Canberra, alla prossima!