Sul treno per Milano c’è una ragazza sui vent’anni con cardigan nero sopra un vestitino anni ’70, collant rosso scuro e anfibi da cui spuntano pesanti calzettoni di lana nera. Passerebbe quasi inosservata, se sui lunghi capelli biondi non portasse un buffo cappello da uomo a tesa stretta, un po’ démodé. Tiene appoggiato in grembo un cellulare dalla cover rosa shocking, da cui spuntano gli auricolari che le finiscono nelle orecchie. Legge distrattamente una copia stropicciata di A sud del confine, a ovest del sole di Murakami Haruki. A giudicare dall’aspetto del libro, se lo porta dietro da parecchio tempo. Si distrae spesso, si guarda attorno, telefona, giocherella con il cellulare, sorride. Sul sedile accanto ha buttato una giacchetta chiara leggera e una borsa gialla e rossa.
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