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A Sud del Sud

Creato il 06 luglio 2012 da Matedecoca @ruta40

LA LETTERATURA DI VIAGGIO DEVE VIAGGIARE NELLA RETE

A Sud del Mondo | Nicola Bottiglieri
Gli antichi reporter nei secoli scorsi viaggiavano a piedi, a cavallo, in carrozza, poi con l’invenzione del motore a scoppio usarono il treno, la nave, l’ automobile, infine l’aereo. A ben vedere ad ogni mezzo di locomozione ha corrisposto una diversa tecnica di scrittura: la penna, il telegrafo, la telescrivente ed oggi, grazie ad Internet, la mail. Domani avremo l’ologramma, vale a dire il corpo e le parole del reporter arriveranno a casa del lettore. Al quale racconterà di persona quello che ha visto e sentito. In Italia non siamo ancora a tanto, ma ci siamo vicini. Infatti, cos’è you tube che permette di familiarizzare con un luogo prima di esserci e google earth che te lo fa vedere dall’alto prima d’arrivarci, come faceva Giove con i guerrieri omerici sotto le mura di Troia e a cosa servono google maps, il telefonino, facebook, il GPS, il very chip, ecc. ecc.? Tutti strumenti che ti permettono di portarti la casa appresso, non ti fanno perdere nelle strade del mondo, vincono l’angoscia del vuoto, capaci di trasformare ogni viaggiatore in turista.
Perciò viene da chiedersi che significhi oggi viaggiare o meglio, qual è l’immagine più adatta per sintetizzare il rapporto con i luoghi, la storia, la geografia, la scrittura e il tempo nel nostro mondo? A partire da queste considerazioni ho scritto un ebook, o meglio un “libro vagabondo”, intitolato A sud del sud, quasi fuori dalla carta geografica, edito da Simplicissimus book farm. Se non si perderà nelle trame della rete, dipenderà da quanti lo useranno per orientarsi nella leggendaria geografia dello stretto di Magellano e della Terra del Fuoco (ma anche della Terra dei Fuochi) da quanti lo consulteranno per viaggiare nella storia sconosciuta della fine del mondo e di Capo Horn, da quanti vorranno sapere che fine hanno fatto gli indios fuegini, dei quali ci sono rimasti solo fotografie, tombe e leggende. Se non si perderà il libro nella rete, non si perderà nemmeno l’anziano autore nella vita, il quale, come Ulisse, dopo aver fatto naufragio, si troverà davanti la bella e giovane Nausica, la quale a differenza del testo omerico, lo prende in giro per la sua nudità e vecchiezza, anzi dopo averlo sedotto lo abbandona, non permettendogli quindi il ritorno a casa. E cosa può fare il vecchio Ulisse ingannato dalla giovane ragazza? Non può che continuare a vagare, immaginando di fare un figlio con lei, non di carne ma di carta, ossia scrivere la storia del suo viaggio.
Il punto di vista di questo Ulisse in pensione è basso, lento, terragno ma anche velocissimo, istantaneo, vertiginoso. Perchè egli cammina come una chiocciola, con le antenne diritte e gli occhi bene aperti sulla punta. La quale non è solo il mollusco gasteropode invertebrato che si muove fra piante e fiori dopo la pioggia a 7/8 metri all’ora, portando il suo piccolo labirinto sulle spalle, ma è anche il segno della posta elettronica @ e di Internet in generale. Tuttavia sono solo gli italiani a vedere nel segno @ una chiocciola, altri vedono cose diverse: i finlandesi una coda di gatto, i russi un cagnolino, i cechi un’ aringa, gli ungheresi un bruco, gli ebrei uno strudel, i turchi una rosa, i greci un piccolo papero, gli spagnoli un’anfora. E allora perché gli italiani vi vedono una chiocciola? Forse perché sono sempre mammoni e sedentari, legati alla mamma ed alla casa? Quando Ray Tomlison usò nel 1971 per l’indirizzo mail quel simbolo, non pensava che ognuno l’avrebbe interpretato a modo suo. Soprattutto non pensava che gli italiani vi avrebbero visto una chiocciola. Però io credo che davvero gli italiani abbiano visto giusto, perché la @ ricorda come nel mondo di Internet gli uomini debbano avere sempre i piedi per terra. Meglio l’addome, proprio come i molluschi invertebrati. Perchè lo spazio è lento ma il tempo è veloce, sopratutto quello della vita. Internet fa correre la chiocciola ma questa ricorda a tutti che abbiamo i piedi per terra ed un labirinto sulle spalle. Perciò il problema da risolvere per uno scrittore viaggiatore è che può anche camminare a trecento chilometri all’ora purché resti sempre aderente alla terra. Questo problema fino ad ora lo hanno risolto solo i costruttori di gomme delle auto da corsa. I veri filosofi del mondo moderno sono i gommisti della Ferrari che riescono a tenere per terra una macchina lanciata a 300 chilometri. Considerano il battistrada come una teoria filosofica, ogni scanalatura uno sguardo sul mondo, l’ampiezza del cordolo ricerca di una verità della vita.

Ed allora per capire la fretta delle lumache sono andato alla fine del mondo, portando il mio labirinto sulle spalle, il quale è fatto di 65 stanze. Non sono di mattoni ma di una sostanza preziosissima, di tempo, per meglio dire le stanze sono gli anni della vita. Più vai a sud del sud, più ti avvicini a Capo Horn, più ritrovi il passato. Fino a quando la geografia e la (tua) storia coincidono, fin quando ritorni al punto di partenza e la maturità e l’infanzia diventano la stessa cosa. I luoghi sognati diventano reali e la realtà diventa un sogno: lo stretto di Magellano, Capo Horn, i luoghi di Darwin, del Padre De Agostini, i sogni di Don Bosco, l’onda assassina del film L’ammutinamento del Bounty con Marlon Brando, l’ermo colle della poesia l’Infinito di Leopardi, (perché l’Infinito solo a Capo Horn si può recitare davvero) sono presente e passato, ricordo ed esperienza, casa ed altrove.
La chiocciola striscia portando il labirinto sulle spalle ma sa che con Google Earth oggi il mondo si può vedere dall’alto, per intero, addirittura chiudere nel palmo della mano. Perciò scrivere significa viaggiare senza valigia, vestiti o confini. Andare nella Terra del Fuoco significa trovare la Terra dei Fuochi, quella di cui parla Roberto Saviano nel libro Gomorra. Oggi essere chiocciola significa capire che fra earth e heart fra cuore e terra vi sarà sempre poca distanza, che la geografia è la madre della storia, (ma essa ha un’amante segreta, la letteratura) che l’infanzia e la maturità si possono impastare ma sopratutto che l’unica geografia che riusciamo davvero a conoscere è solo quella del nostro labirinto.

Per leggere A sud del sud quasi fuori dalla carta geografica andare su simplicissimus book farm, cliccare su ultima book store, quindi mettere il nome dell’autore e scaricare.

 


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