Recentemente siamo stati in viaggio a Sukhothai, una delle antiche capitali del Regno del Siam. Abbiamo visitato principalmente il parco storico con i suo templi meravigliosi, ma di questo vi parlerò un altro giorno.
Oggi vorrei raccontarvi di un luogo speciale che abbiamo trovato nell'ultima giornata di permanenza in cui avevamo intenzione di vedere qualcosa delle altre attrattive che questa zona offre. Per andare incontro alle esigenze di bimbi e marito che già avevano esaurito il loro interesse per i templi, abbiamo scelto una meta naturalistica: la bellissima cascata di Sai Rung.
La giornata è nata però piuttosto storta. Già organizzare l'escursione tramite la receptionist del resort dove alloggiavamo non è stata impresa facile causa scarsa padronanza dell'inglese da parte sua. Peccato poi che, dopo più di un'ora d'auto, abbiamo trovato ad aspettarci un cartello con scritto che la cascata era completamente asciutta. Ormai avevamo detto ai bimbi che avremmo visto una cascata e così mio marito con tutta la pazienza possibile nonostante il nervoso perché non se ne era informata, ha richiamato la receptionist chiedendole di dire all'autista di accompagnarci ad un'altra cascata nei pressi dell'hotel dopo essersi accertata che ci fosse l'acqua. E così abbiamo rifatto la strada al contrario e siamo arrivati ad un altro parco percorrendo due ore di auto inutilmente, cosa non piacevole quando si viaggia con i bambini.
Arrivati a destinazione, al Ram Kham Haeng National Park, abbiamo trovato una capanna malmessa come ufficio ad attenderci e due persone quasi stupite di vederci. Un po' perplessi ci siamo avviati lungo il sentiero che ci avevano indicato per arrivare alle cascata Lam Kliao ed abbiamo subito incontrato una modesta, ma allegra casetta degli spiriti ad accoglierci, segno che anche quella giungla era abitata dagli spiriti guardiani della terra!
Il sentiero si perdeva in continuazione per gli alberi abbattuti da una qualche tempesta e per la vegetazione che aveva preso il sopravvento. Nonostante questo, ad ogni passo il nervosismo se ne andava via grazie alla giungla in cui ben presto ci siamo trovati immersi. I bambini si sono calati subito nella parte degli esploratori e con le loro pistole ad acqua, che un po' stonavano ma si era proprio nei giorni delle battaglie d'acqua del Songkran , si sono avventurati senza paura davanti a noi cedendo il passo a papà solo quando non si capiva proprio dove dovevamo passare. Alzando gli occhi ci apparivano squarci di cielo assolato fra le liane ed i rami degli alberi. Intorno a noi solo verde e strani versi di uccelli ed insetti sconosciuti. Poi abbiamo iniziato a sentire anche rumore di acqua, ma non certo fragoroso come quello di una cascata. Da qui la convinzione che forse non ne avremmo trovata una nemmeno qui. Ben presto abbiamo perso il sentiero e ci siamo trovati a camminare a fianco del letto del ruscello. Ogni tanto incontravamo famiglie appollaiate sulle grandi pietre intente a riposarsi, chiacchierare e mangiare. Non parlavano inglese, ma erano prodighi di grandi sorrisi e ci indicavano di procedere. Non è mancato nemmeno chi ha regalato un pacchetto di patatine ai bimbi.La passeggiata era molto piacevole, ma il caldo umido iniziava a farsi sentire e della cascata nessuna traccia. Quando mio marito aveva ormai deciso che saremmo tornati indietro perché comunque di lì a qualche ora avevamo il volo di rientro, l'ho pregato di proseguire ancora un po' perché non avevo ancora rinunciato all'idea di far vedere una cascata ai bimbi. Dopo qualche minuto siamo stati ricompensati perché ci si è parato davanti uno scenario bellissimo: una piccola piscina naturale immersa in mezzo alla giungla!
Carlo Alberto ha fatto una corsa avanti felice pensando già di fare un bagno e quale meraviglia hanno visto i miei occhi: una moltitudine di farfalle giganti di tutti i colori si è alzata in volo dalla superficie dei sassi bagnati attorno all'acqua. Non avevo mai visto in natura tante farfalle tutte insieme, grandi e bellissime. Nonostante la nostra presenza e le voci acute dei bimbi hanno continuato a volarci intorno per tutto il tempo che siamo stati lì. I bimbi e papà hanno fatto un bagno rinfrescante nell'acqua gelida circondati dai tanti pesci. Io invece mi sono seduta in silenzio e ferma con la macchina fotografica ad aspettare le farfalle che continuavano a venire presumo a bere. Le foto che sono riuscita a scattare non rendono assolutamente la loro bellezza dovuta soprattutto alla grandezza pari quasi alla mia mano. Vi dovrete accontentare di queste poche foto, alcune delle quali anche sfocate. I miei occhi non dimenticheranno però la bellezza che hanno visto e la sensazione provata ad essere lì in mezzo a quel luogo meraviglioso che, con i bimbi, abbiamo subito battezzato come il nostro "Lago delle farfalle". Per loro è stato bellissimo provare l'emozione del loro primo bagno in un laghetto in mezzo alla giungla. Euforico il grande, un po' più timoroso il piccolo. Li ho ammirati immersi in quella natura bellissima. Spruzzarsi con l'acqua, tremare per il gelo dell'acqua e ridere per il solletico dei pesci sulla pelle. Ho applaudito il grande che si sentiva orgoglioso di tuffarsi da una roccia. E, ancora una volta, ho pensato che spesso viaggiare con i bambini è faticoso, ma quanto stupore, intensità ed allegria sanno anche aggiungere al viaggio. Poter godere della meraviglia negli occhi del piccolo mentre guardava le farfalle non ha prezzo. Meraviglia che credo fosse anche nei miei occhi di adulta. Sentivo davvero dentro di me una di quelle emozioni che ti si sprigiona dentro, che si prova da bambini e che poi si smette di provare crescendo.Abbiamo goduto di quel posto bellissimo finché abbiamo potuto poi, a malincuore, ce ne siamo dovuti andare.
Ancora una volta, come vi avevo raccontato , il caso e gli imprevisti mi hanno portato a vivere momenti davvero speciali. A dimostrazione del fatto che spesso, nei viaggi, sia necessario lasciarsi anche un po' trasportare dalla balia degli eventi senza opporvisi troppo.
Lungo il ritorno ci hanno superato dei ragazzi che ci sono riusciti a dire che la cascata non c'era perché troppo poca l'acqua, ma noi eravamo già così felici e soddisfatti che non ce ne importava più nulla!