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A te, nicoletta

Da Contofinoa3
Spero di non dimenticare, cara Nicoletta, quel tuo modo di parlare, quasi un sibilo, che mescolava piemontese e accento rumeno.Ci siamo conosciute in un corridoio del Sant'Anna, quarto piano, il 6 settembre del 2008. Tu avevi da poche ore dato alla luce i tuoi tre gemelli, Claudio, Emanuele e Federico.Io, dopo poco ma questo non lo sapevo, avrei partorito Davide, Alessandro e Chiara.Sono venuta vicino al tuo letto, dove con te c'era Giovanni, a chiederti come stavi e come stavano i tuoi bambini; da quel momento ci siamo prima viste e poi sentite con costanza, sino ad agosto.Ho provato a cercarti a settembre; speravo proprio di riuscire a sentire la tua voce, lo speravo. Da tempo ormai ogni tua risposta al cellulare significava una cosa sola: tu c'eri ancora.Stamattina, domenica, un sole magnifico e un cielo chiaro; suona il telefono ma non riesco a rispondere.Ero a spasso con i miei bimbi e Danilo... insieme.Guardo la chiamata.Guardo Danilo. Ci siamo. Capisco subito che altri stanno usando il tuo cellulare.Sei morta stanotte, a casa, nel tuo letto.Ti riportano in Romania.La tua mamma è stata qui con te le ultime cinque settimane. Tu mi avevi detto che non volevi venisse da voi a San Germano perchè si sarebbe solo agitata. Però sei la sua bambina, Nicoletta... e una mamma dove altro può stare se non accanto alla sua bambina sofferente?Chiedo a Giovanni come si sente. Mi dice che hai sofferto tantissimo... Soffrivi a luglio quando ci sentivamo e già ti somministravano morfina. Non riesco neanche a pensare a quello che è stato in queste ore.Ancora una volta vedo la morte di chi si ama come la liberazione straziate dal dolore...Nicoletta, i tuoi occhi hanno sempre brillato...A tavola stasera ho parlato di te perchè tutti i miei bimbi sanno chi sei e ricordano la gita che abbiamo fatto a a casa vostra all'inizio dell'estate.Anche tu sei diventata una stella e sei andata su su su... Negli ultimi mesi questo è un evento che ci capita spesso raccontare.Ho detto che una mamma come te non può che essere andata subito a sedersi accanto a Maria, la mamma di Gesù. Subito subito lì: ti hanno voluta perchè sei speciale.Scrivere queste righe non mi fa sentire meglio.Però, Nicoletta, so che mi hai scelta; ci siamo scambiate i numeri di telefono e tu mi hai cercata tanto; non ho risparmiato neanche te dalle mie non-risposte al telefono.Eppure abbiamo continuato a raccontarci tante cose.Non conosco molto di te, del tuo passato, della tua famiglia, delle tue origini; parlavamo del presente e dei figli, e del futuro. L'inserimento alla scuola materna. Stavi già male ma tra una chemio e l'altra ci tenevamo stretta la quotidianità che a volte sembra tanto banale ma invece è preziosa. Parlavamo dell'asilo e delle separazioni dei gemelli; e io in cuor mio i calcoli li avevo fatti, forse anche tu. Anche se non cerco di dare un nome alle cose, la tentazione di chiedere a qualcuno lassù perchè con tanti pezzi di merda proprio te... resta.In questa triste giornata, Nicoletta, mi ripeto quello che da tempo il mio cuore sa; mi hai cercata, amica mia, e io ci sono stata e ci sarò... Per il tempo che vorrai.Veglia su tutti e riposa in pace.

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