A teramo le valvole cardiache si impiantano senza chirurgia

Creato il 22 luglio 2010 da Sansalvoinpiazza

Nel laboratorio di emodinamica i primi interventi di applicazione della valvola aortica con tecnica percutanea, senza alcuna incisione chirurgica. Per la prima volta assoluta in Abruzzo, ed in linea con i Centri nazionali ed esteri più qualificati, il Laboratorio di Emodinamica dell’Ospedale Mazzini di Teramo ha eseguito con successo le prime 3 applicazioni di valvole artificiali aortiche su altrettante pazienti anziane, affette da grave restringimento della valvola aortica naturale, senza ricorrere ad intervento chirurgico tradizionale, ma con tecnica percutanea (con inserimento di particolari cateteri in arteria femorale), simile a quella utilizzata per la esecuzione della più nota angioplastica. Il dottor Cosimo Napoletano, Direttore del Dipartimento cuore e vasi, ha annunciato l’impresa rendendo merito anche alla sensibilità dei vertici aziendali grazie alla quale è stato compiuto un passo di straordinaria importanza nella qualità dell’assistenza sanitaria. “La portata dell’evento è tanto più grande se si considera che la tecnica è di assoluta avanguardia”, commenta Napoletano, “poiché recentissima e diretta a contrastare una patologia grave ed emergente che affligge la fascia più anziana della popolazione, solo in Italia stimata in oltre 3 milioni di persone, una metropoli, ed in Abruzzo in oltre 70.000 persone, quasi un’intera città”. Il dettaglio nelle parole di Franco Prosperi, responsabile del Laboratorio di Emodinamica del Presidio, autore insieme a tutto lo staff medico ed infermieristico delle procedure in oggetto e che fortemente ne sottolinea la dimensione assistenziale “Finalmente stiamo fornendo una risposta ad un richiesta di salute sino ad ora insoddisfatta nel trattamento di una grave patologia di rilevante attualità, strettamente correlata all’età media della popolazione. Ci riferiamo alla stenosi valvolare aortica, che interessa il 5% della popolazione più anziana, gravata nella forma sintomatica da altissima e precoce mortalità, per la quale l’unica terapia possibile è la sollecita sostituzione valvolare. Una consistente quota di questi pazienti, circa un terzo, non è indirizzabile ad un intervento chirurgico classico, poiché l’età e la compromissione delle condizioni generali sono tali, da comportare un rischio operatorio così alto che troppo si avvicina a quello della storia naturale della patologia. Per questi pazienti con un destino sfavorevole, si profila una straordinaria risposta, consistente nella applicazione di una valvola artificiale con tecnica alternativa e non più chirurgica, in grado di donare discreta aspettativa di vita e sollievo dai sintomi, altrimenti negati. I primi tre interventi sono stati attuati felicemente grazie alla cooperazione integrata di un team multidisciplinare costituito da Emodinamisti, Cardio-Anestesisti, Cardiochirurghi ed Elettrofisiologi, cui unitamente alla generosità dello staff infermieristico va la mia personale gratitudine”. Le pazienti, tutte anziane e gravi, sono state sottoposte ad intervento il 29 giugno scorso e sono state dimesse dopo alcuni giorni. Grazie alla storica e necessaria integrazione di tutte le componenti del dipartimento Cuore e Vasi è stata così gettata anche nella nostra Regione la prima pietra per la standardizzazione di una procedura che è destinata secondo gli esperti a divenire sempre più numerosa nei prossimi anni.


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