Stamane poi un rappresentante della Cgil, che assieme a Cisl e Uil ha organizzato lo sciopero, hanno incontrato il sindaco della città, Salvatore Burrafato che in merito dichiara:”L’incertezza che pende sul futuro di Termini è tale che il territorio non può più aspettare”
Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil, dice: ”Il livello di esasperazione dei lavoratori è alto, la decisione di scioperare proviene dalla base”. Il sindacalista della Uil dichiara: “E’ necessario un vertice con Romani e Sacconi – prosegue – perche’ dovranno spiegarci quali prospettive produttive, quali strumenti di garanzia e quali ammortizzatori sociali sono previsti”
Anche per domani è in programma un analogo blocco della produzione con i lavoratori che dovrebbero raggiungere Palermo per incontrare il governatore Raffaele Lombardo.
La preoccupazione è alta gli operai, con vero spirito di classe si interrogano su quel che potrà succedere ai colleghi che non rientreranno nel piano industriale, così dichiarano all’AGI: “Siamo stanchi di apprendere le cose per sentito dire o solo attraverso la stampa. Domani vogliamo incontrare Lombardo perche’ ci formalizzi il piano per il rilancio del polo industriale. Ci vuole un tavolo nazionale per capire come verra’ gestita la transizione e quali saranno le garanzie degli occupati. L’8 settembre lo abbiamo chiesto formalmente ad dicastero dello Sviluppo economico, ma non abbiamo tuttora ricevuto risposta”.
Del resto, il 31 dicembre, data in cui il Lingotto togliera’ le insegne dall’impianto termitano, e’ dietro l’angolo. Rimangono inoltre preoccupazioni per la tempistica del piano, perche’ le produzioni saranno a regime solo nel 2016, e le assunzioni avverranno in modo graduale. Non c’e’ piu’ molto tempo.
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