Nel 1944 a Fiesole tre giovanissimi carabinieri Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbaretti, per impedire la rappresaglia del villaggio da parte dei nazisti, si consegnarono a loro spontaneamente, andando incontro alla morte con coraggio e dignità.
Dignità è la parola che il regista Zaccaro ripete continuamente nelle interviste:
“Personalmente era una vicenda che non conoscevo, ma durante le varie stesure della sceneggiatura e documentandomi a mia volta sui fatti, mi sono appassionato al progetto al punto da riviverlo in prima persona, dall’angolazione non solo ‘privata’ dei tre carabinieri ma anche, e soprattutto, nel contesto storico nel quale si stava compiendo il loro destino. Ho letto nella vicenda di questi tre giovanissimi eroi qualcosa di archetipo dove pensieri, sentimenti, sensazioni, intuizioni, variamente dominati da individuo a individuo, si fondono in un’unica parola quanto mai decisiva per il futuro delle nuove generazioni: dignità.” spiega infatti aggiungendo:
“Avevano poco più di venti anni quando il mondo crollò loro addosso, erano figli di un’altra epoca certo, di altri valori, ed è appunto per questo che oggi il loro esempio e appunto la loro dignità assumono un carattere universale perché riguardano tutti, soprattutto i giovani di oggi che, prima o poi, saranno chiamati a governare questo paese.”
Anche Giorgio Pasotti, interprete del vice brigradiere Giuseppe Amico, si dice impressionato dalla viceda:
“ Sapevo che nella storia dell’Arma ci sono stati atti di eroismo, ricordo quello di Salvo D’acquisto, interpretato in tv dal mio amico Beppe Fiorello (e prodotto anche questo da Sergio Giussani ndr) . Ma ero totalmente all’oscuro dei martiri di Fiesole. Se gli americani avessero avuto una storia di questo tipo ne avrebbero fatto almeno 15 film ( e qui non possiamo non concordare). Onore a chi lo ha realizzato”
Ettore Bassi, che presta il volto del carabiniere Pandolfo, fucilato insieme al partigiano Leonardo Funari, fa i complimenti al regista:
“Il film è stato girato benissimo da Maurizio Zaccaro con una ricostruzione minuziosa e precisa. La cosa che colpisce è che i tedeschi avevano base in un albergo nei pressi della caserma: gli uni di fronte agli altri come nel Far West. E impressiona l’età dei protagonisti: erano poco più che ventenni.”
Tutti insigniti con la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
A interpretare questi tre giovanissimi eroi sono altrettanti giovani attori:
Alessandro Sperduti, che è Vittorio Marandola, è stato lanciato da serie tv come “Distretto di Polizia” e ha ricevuto la consacrazione grazie a “I liceali” nel difficile ruolo di un ragazzo omosessuale. Scoppiò uno scandalo ma fu accolto anche con grande favore il bacio che l’attore e il compagno si scambiarono in un episodio e che fu trasmesso stranamente in prima serata. Sperduti lavorò giovanissimo con il regista in “Cristallo di Rocca” a fianco di Virna Lisi;
Infine Marco Cocci, interprete di Alberto La Rocca, è un cantante, attore e conduttore televisivo. Lanciato da Gabriele Muccino ne “L’ultimo bacio” con il ruolo del giovane Alberto, che riprende anche nel sequel “Baciami Ancora, ha lavorato sia al cinema che in tv e ha duettato a Sanremo insieme a L’Aura con la canzone “Basta!!”. Del 2010 è invece la sua collaborazione insieme a Irene Grandi con il brano “La Cometa di Halley.”
Ha fondato il gruppo Brain of Jam con cui fa cover del celebre gruppo dei Pearl Jam.
Prodotto appunto da Sergio Giussani per “Ocean Production” il film tv “A testa Alta – Gli eroi di Fiesole”, è sceneggiata da Alessandro Pondi, Paolo Logli, Leone Pompucci e Giovanni Mori ed è co-prodotta da Rai Fiction e va in onda stasera su Rai1.