Casa Jasmina rappresenta un incubatore di idee e uno spazio di confronto per le sperimentazioni di maker, designer e aziende nel campo dell’Internet delle cose: un nuovo paradigma che prevede il moltiplicarsi di oggetti intelligenti, che, connettendosi gli uni agli altri per scambiare informazioni, rendono più facili ed efficienti le nostre vite.
In occasione dell’opening, gli spazi di Casa Jasmina sono stati aperti al pubblico; oltre ai primi arredi, selezionati tra aziende italiane (Valcucine) e designer internazionali (Opendesk, Jesse Howard, Aker, AtFab, Open Structure), è stato possibile visitare una piccola mostra di oggetti connessi che popolerà la casa. Tra i progetti IoT in esposizione, erano presenti elettrodomestici (forniti dal consorzio Energy@home) e altri prototipi di designer e maker che hanno aderito alla call for projects, insieme ad alcune opere d’arte IoT provenienti dalla collezione di Share Festival.
L’appartamento, che nei prossimi mesi ospiterà un programma di residenze, workshop e talk, si propone come uno spazio accessibile a chiunque voglia vivere nel quotidiano le tecnologie della casa del futuro. Casa Jasmina sarà infatti presto disponibile su AirBnb per chiunque voglia passare un weekend ‘futuribile’ a Torino.
Casa Jasmina è un progetto curato da Bruce Sterling e Massimo Banzi, con il supporto di Arduino.
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