di Giovanna Grieco
“Da Pezzola al Cameriere di Borges: Bussotti interpreta Marchittu” questo il titolo dell’evento che è stato organizzato dall’associazione culturale Ambarvalia, a Trevi, lo scorso fine settimana, presso il Teatro Clitunno, con il patrocinio del Comune di Trevi. Ospite d’onore Fabio Bussotti, introdotto dall’artista Blu Dean Carcione e dal fondatore del Teatro Stabile dell’Umbria ed editore Claudio Carini. Bussotti ha interpretato le rime di un poeta dialettale trevano, conosciuto con il nome di Marchittu, che ha incassato la standing ovation del pubblico che ha letteralmente invaso il teatro. Bussotti, originario di Trevi, deve il suo successo alla pubblicità degli anni ’80 sullo snack Hurrà. Da quel momento la sua carriera diventa un crescendo di successi: nel 1989 vince il Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista per il film “Francesco” di Liliana Cavani. Allievo di Vittorio Gassman, è stato impegnato in teatro al fianco di Alessandro Gassman in La Parola ai Giurati e in tv tra i protagonisti della fiction Dottor Clown, diretta da Maurizio Nichetti. Nel 2008 pubblica un libro, “L’invidia di Velázquez”. A Trevi ha presentato il suo secondo libro “ Il Cameriere di Borges”. Per il teatro sta preparando la Locandiera di Goldoni, con Nancy Brilli, regia di Giuseppe Marini. “Abbiamo voluto un evento che legasse con un filo conduttore i talenti del territorio- ha detto il Presidente Associazione Ambarvalia, Giovanna Grieco-: il passato con le poesie di Marchittu, il presente con l’attore affermato Fabio Bussotti e il futuro rappresentato dal bravissimo Blu Dean Carcione che ha lasciato senza fiato il pubblico con il suo ukulele. L’associazione ha, tra gli altri, l’obiettivo di divulgare la conoscenza dei nostri saperi a tutta la popolazione e lo fa del tutto gratuitamente. Un ringraziamento particolare devo farlo a tutti coloro che hanno collaborato in particolare a tutto il Direttivo che ha organizzato la serata: Vice Presidente Gentile Pinca che ha avuto l’idea dell’evento, Segretario Nello Calandri, economa Monia Pucci di Cicco, regia e scenografia Stefano Spellucci.”
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