A trip with Tracy Chapman

Creato il 30 agosto 2011 da Mapo

In un periodo storico che ora mi sembra tristemente remoto, ho fatto un viaggio di laurea. Ricordo il mese (ottobre), la destinazione (turchia) e persino, con poco sforzo, i compagni di avventura, oltre che una serie di aneddoti spassosi che, spero, non dimenticherò mai.Tra questi, questa sera, me ne torna in mente uno in particolare.
Guidare, si sa, può diventare particolarmente noioso e stancante. Anche se sei con le chiappe su una macchina a noleggio che corre su una strada poco più che sterrata in Capadocia, con la pioggia battente domata a stento dai tergicristalli, in una buia notte della Turchia centrale. Qualcuno dorme sul sedile posteriore, qualcuno cerca di farlo invano tra le mie chiacchere ad alta voce, il lettore CD dell'autoradio ripete per l'ennesima volta le canzoni di una playlist studiata per l'occasione. La palpebra del sottoscritto, nonostante un minaccioso acquaplaning, è tentata di cedere ad una tentazione di gravità.Per evitare l'ennesimo disastro che possa aggiungersi alla lunga lista di quelli che di solito compaiono sul sito della Farnesina, scatta un lampo di genio: prendere una canzone e vivisezionarla, o qualcosa del genere!Tanto per cominciare si tratta di capire da qui a Turkykhgftr (nome presumibilmente inventato) quante volte riusciamo a sentirla. Scommettiamo?
Tra storpiature, interpretazioni corali o da solisti, traduzioni dibattute in italiano e un pignolo conteggio, arrivammo a 36, prima di cedere a conati di vomito sempre più insistenti. Se non ricordo male. Io persi la scommessa, ma l'altro giorno, tra un tornante e l'altro di un'impegnativa strada di montagna, la radio ha cominciato a gracchiare le prime due note dell'unica canzone in inglese di cui conosco vita, morte, miracoli ma, soprattutto, il testo. E' bastato per cominciare a cantarla, a squarciagola!

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