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La Troika batte cassa! Il conto alla rovescia per presentare alla Commissione europea la legge di stabilità è agli sgoccioli. Ma molti tasselli della manovra del governo, l'equivalente di qualche milione di euro, ancora non sono stati messi al loro posto. E allora, come far quadrare i conti? Come uscire dalla recessione? Come sconfiggere la crisi economica che attanaglia il Paese? Come garantire il pane ai nostri onorevoli e super-manager pubblici e privati? Come assicurare vitto e alloggio a calciatori, cantanti, attori e soubrette? Come consentire ai dipendenti di Camera e Senato, che vedranno ridursi lo stipendio sotto la soglia dei 240.000 euro, di arrivare a fine mese? Come far fronte all’emergenza di quei liberi professionisti e artigiani che dichiarano redditi di appena 5, 6mila euro all’anno? Ma soprattutto come far contenta la Troika?A tutto questo il rimedio c’è. Si tratta solo di attuare certe misure che ormai non sono più procrastinabili. E non stiamo parlando di nuove tasse, ma di un giusto 'contributo di solidarietà' da chiedere a quella parte del Paese che fino ad ora non ha conosciuto i morsi della crisi: i lavoratori dipendenti. Ogni lavoratore dipendente tutte le mattine prima di prendere servizio dovrà corrispondere al datore di lavoro un 'bonus di solidarietà' pari a 50 euro giornalieri, festivi esclusi. Ogni proprietario di casa, ferme restando Imu, Tasi e Tares, dovrà corrispondere all’erario una sorta di 'affitto di solidarietà' pari a circa 12 euro a metro quadrato (Es. per un appartamento di proprietà di 100 mq l’affitto di solidarietà sarà di 1.200 euro al mese). Quindi lo Stato devolverà 'il fondo di solidarietà' alle categorie più disagiate di cui sopra, ovvero, calciatori, onorevoli, attori, cantanti, manager, ecc, ecc, Solo così questo Paese potrà finalmente uscire dal tunnel della crisi e tornare a vedere la luce. Altra soluzione non esiste. Bisogna che il governo ne prenda atto e provveda alle dovute azioni con carattere di estrema urgenza. Non c'è più tempo da perdere.