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Da sempre.
Con molta probabilità rimare una tara della prima "gita scolastica" o forse no?
Il ponte di Pietra rimane un simbolo della ricostruzione,
Di quell'Italia che credeva a se stessa ed alla sua storia.
Il 25 aprile del 1945 i tedeschi in ritirata lo minarono e lo fecero saltare. Venne ricostruito pietra su pietra, seguendo l'idea del com'era com'è. I lavori iniziarono nel 1957 e si conclusero nel 1959. Il ponte con l'Adige che scorre sotto di se rimane un luogo suggestivo ed il giusto "inizio" della propria relazione con Verona.
Prima di giungere al Ponte per attraversarlo ed iniziare a godere della storia di Verona è giusto rilassarsi e godersi il panorama dall'altra sponda del fiume! Angolo suggestivo!
Attraversato il Ponte si risale verso Il Palazzo Vescovile e verso il Duomo. Dopo una breve visita a questi monumenti si prosegue decisi in direzione della chiesa di Sant'Eufemia. La chiesa è molto antica anche se la datazione risulta incerta. Buona parte dell'edificio dovrebbe risalire al 1100-1200. La prossima tappa è Castelvecchio con il Ponte Scaligero. In questo luogo bisogna soffermarsi per diverso tempo. La costruzione, come concepita, è stupenda. Il castello originariamente prese il nome dalla chiesa racchiusa entro le sue mura, San Martino in Aquaro.
Il nome venne modificato nel corso della storia in Castelvecchio. Rappresenta la massima espressione militare di epoca Scaligera. La sua funzione era quella di costituire un baluardo difensivo inespugnabile ma al contempo, grazie al ponte ad uso esclusivo del castello, fungeva anche da sistema di rifornimento per la città. In pratica non vi era modo di tagliare in due le linee difensive della città. Grazie al collegamento del castello con il ponte, l'Adige non poteva diventare una barriera per gli abitanti della città.Dopo aver visitato il museo civico inserito oggi all'interno del castello si prosegue attraversando il ponte.
Il ponte venne realizzato tra il 1354 ed il 1356 sotto la signoria di Cangrande II della Scala. L'utilità del ponte si riassume nel poter assicurare alla costruenda rocca di Castelvecchio una via di fuga verso il Tirolo nel caso vi fosse stata una sommossa da parte di una delle fazioni nemiche interne alla città. La robustezza del ponte gli consentì di passare indenne un lungo tratto di storia cittadina sino a quando, nel 1802, i francesi mozzarono la torre sul lato campagna ed eliminarono le merlature, ricostruite dagli austriaci nel 1820. Il ponte venne fatto saltare il 24 aprile 1945 dai tedeschi in ritirata. Come nel caso del Ponte di Pietra venne ricostruito il più fedelmente possibile all'originale.Ammirata la bellezza della struttura architettonica possiamo riattraversare il ponte per raggiungere l'ultima meta della nostra giornata, la Basilica di San Zeno.
E' assolutamente da non perdere!Tra le massime espressioni dell'arte Romanica in Italia. La struttura originaria risale al X° secolo.Prima di entrare per godere della pala del Mantegna e di molti altri capolavori, godiamoci l'insieme della torre, della facciata e del campanile. Il campanile è staccato dalla chiesa e si eleva per 62 metri di altezza. Al suo interno vi sono 6 campane. La più antica potrebbe risalire all'ottavo secolo; se fosse vero sarebbe una delle più antiche campane presenti al mondo. Della facciata colpiscono il Rosone, chiamato anche la ruota della fortuna per via di alcune incisioni in latino presenti al suo interno, il protiro, gli altorilievi ai lati del protiro stesso e le formelle bronzee del portale.
All'interno vi è un capolavoro dell'arte italiana: la pala d'altare del Mantegna! Nel trittico superiore vi è la Madonna con bambino e santi mentre nella predella sono raffigurate scene della vita di Gesù. Non mi soffermo sul "furto" ad opera dei francesi del 1797. Si riuscì a recuperare il trittico superiore molto tempo dopo, mentre la predella è una copia di un allievo del Veronese.Prima di uscire ad ammirare ancora la Basilica nel suo complesso è doverosa una visita al chiostro.
Dopo una giornata spesa tra costruzioni militari ed opere architettoniche, il misticismo del chiostro e del polittico del Mantegna restituiscono un clima rilassato alla nostra mente.Ultimo sguardo alla Basilica di San Zeno prima di trovare un'ottima osteria per cena!!
Fabio Casalini.
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