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A Verona tra erbe e signori.

Creato il 14 settembre 2013 da Il Viaggiatore Ignorante
Contravvenendo alle mie abitudini "veronesi" decido di entrare dal Portone della Brà, che immette da subito nella piazza omonima, custode dell'anfiteatro romano.L'Arena.Luogo di svago e di morte. Divertimento e sangue.Una incisione riporta:
« Agli dei Mani di Glauco, modenese di origine. Combatté sette volte, morì l'ottava. Visse ventitré anni e cinque giorni. Aurelia dedicò questa tomba al caro marito, insieme ai suoi tifosi. Vi consiglio di prendere ciascuno il proprio oroscopo, e di non avere fiducia nella Nemesi: io me ne sono fidato, e ne sono stato ingannato nel modo che vedete. Addio, stai bene. »
 La riporto per meglio comprendere l'atmosfera dell'anfiteatro!
A Verona tra erbe e signori.
A Verona tra erbe e signori.
« Nella medesima città costruì una grandissima casa, che assomiglia in modo sorprendente al teatro di Romolo. Qui si accede e si esce per una sola porta e si sale facilmente per gradini posti in cerchio, per quanto sia straordinariamente alta. Accoglie molte migliaia di uomini, che si vedono e si odono reciprocamente. Non vi è certezza sul suo fondatore, in quanto questo edificio ancora oggi è chiamato casa di Teodorico. » 
(Chronicon Gozecense, XII secolo.)
Queste parole descrivono la possibilità che Teodorico re dei Goti possa aver costruito esso stesso l'Arena. Probabilmente lo fece restaurare in modo mirabile, tanto da farsene accreditare la costruzione...
Lasciata piazza Bra ci portiamo in piazza Indipendenza da cui, tramite via Alighieri, ci addentriamo in Piazza dei Signori.
A Verona tra erbe e signori.
A Verona tra erbe e signori.
A Verona tra erbe e signori.
In piazza dei Signori si possono ammirare il Palazzo del Comune, il Palazzo del Cansignorio, il Palazzo del Podestà e la magnifica e sublime Loggia del Consiglio. Tutta la piazza è contornata da statue di personaggi illustri della storia della città scaligera. Nel centro della piazza vi è il monumento a Dante. Da palazzo del comune tramite un'arco si accede al cortile del mercato vecchio. Qui non potete non soffermarvi qualche minuto ad ammirare il Palazzo della Ragione con la sua strabiliante scala e l'alta torre dei Lamberti, che raggiunge un'altezza di 84 metri.
A Verona tra erbe e signori.
A Verona tra erbe e signori.
Usciti dal cortile del mercato vecchio immettetevi nel cortile del Tribunale. Appena tornati in Piazza dei Signori prendete la stradina che sulla sinistra conduce alle Arche Scaligere.Si tratta di un complesso funerario di architettura gotica della famiglia Scaligera. Il suo scopo era quello di contenere le arche, le tombe, dei membri illustri della famiglia. Le mie parole potrebbero non essere capaci di spiegare, mi appello a Paul de Musset:
« II Mausoleo degli Scaligeri è un'opera rara, che segna il passaggio dal Medio Evo al Rinascimento. La misura gotica comincia a civilizzarsi; il marmo tenta timidamente di ammorbidirsi. Come Eva uscendo dalle mani del Creatore, l'arte apre gli occhi e li ferma per un istante per comprendere che cos'è la luce, la vita, la bellezza. In Francia, il coro della chiesa di Bourg e la tomba di Francesco Il, duca di Bretagna, dovuta a Michel Columb, offrono gli stessi segni di un'arte che tocca l'età più interessante dell'adolescenza; ma, l'Italia avendo avuto il privilegio d'arrivare sempre prima, il monumento di Verona ha preceduto di un secolo quello di Bourg en Bresse e di Nantes. » 
(Paul de Musset, 1885)
A Verona tra erbe e signori.
A Verona tra erbe e signori.
Dopo aver visitato le arche scaligere (costo del biglietto 1 € e ne vale la pena vederle da vicino) ci portiamo verso l'ultima tappa del nostro cammino nella storia medievale di Verona. Piazza delle Erbe.La piazza è chiusa a nord dal Palazzo del Comune e dalla torre dei Lamberti, ad ovest dal Palazzo Maffei. Il monumento più famoso della piazza è la fontana posta al centro della stessa.Una particolarità della piazza consiste negli affreschi che adornano molte case, tra queste la più suggestiva è Palazzo Mazzanti, da non perdere assolutamente!
A Verona tra erbe e signori.
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A Verona tra erbe e signori.
Fabio Casalini.

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