di Giulia Annovi
Vi ricordate “Mission Impossible”? Che ci faceva Tom Cruise appeso ad un filo?
Chiaro che il rischio nell’operazione era quello di toccare il pavimento collegato ad una allarme? Fantasia? Cliché cinematografico? Tutt’altro: il pavimento intelligente e sensibile è in arrivo.
Ieri mi è capitato di assistere ad una conferenza tenuta da un Dipartimento relativamente giovane dell’Università di Modena: il Softech ITC, una collaborazione all’avanguardia tra la facoltà di Economia e quella di Ingegneria. Il Dipartimento di Ingegneria collabora spesso con le realtà industriali emiliane. Questa volta, il progetto per rilanciare l’industria ceramica è ambizioso.
E’ stata creata una piastrella dotata di sensori, posizionati come i pixel di uno schermo e non come spot localizzati in un punto. Il peso che una persona o un oggetto esercita su un determinato punto del pavimento può essere trasformato in immagine, che a sua volta può essere elaborata e ingegnerizzata da calcolatori.
L’informazione data va dalla localizzazione dell’oggetto all’identificazione di alcune sue caratteristiche (peso, moto).
Le informazioni vengono inviate con un sistema wifi direttamente a cellulari e computers.
E le applicazioni? Pensate la comodità di seguire i movimenti a distanza di persone sole, anziane o ammalate o di bambini in una scuola o di monitorare la folla che si muove in un aeroporto.