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A Villa Petriolo il premio Best of wine tourism 2011 per la categoria "Pratiche ecologiche nel turismo del vino"

Da Silviamaestrelli
Villa Petriolo premio Best wine tourism 2011 categoria
Dopo la vittoria del premio internazionale Best of arte e cultura 2009 e del premio Best of d’oro categoria Esperienze innovative nel turismo del vino 2010, Villa Petriolo torna a meritarsi il riconoscimento Best of d'oro nella competizione Best of Wine Tourism, il concorso internazionale giunto ormai alla ottava edizione, rivolto alle aziende che pongono particolare attenzione alla promozione del turismo del vino.
Categoria Pratiche ecologiche nel turismo del vino.Best of d’Oro: Villa di Petriolo www.villapetriolo.com
Pur non avendo una certificazione biologica, viene promossa una pratica vitivinicola, educativa ed enoturistica attenta al territorio, di cui i visitatori (grandi e piccini) sono costantemente informati durante le visite in vigna, e attraverso la capillare comunicazione effettuata dall’azienda, anche attraverso gli strumenti del web 2.0.
Questo il destino che attende i vincitori dell'edizione 2011 del concorso organizzato dalla Camra di Commercio di Firenze e Promofirenze:
"Le aziende che hanno vinto il premio della categoria, saranno destinate alla competizione internazionale, e sono state scelte sulla base di requisiti di accoglienza e servizi forniti, oltre a una valutazione autonoma dei giurati: quest’anno la decisione è stata molto difficile perché molte delle aziende concorrenti raggiungono alti livelli qualitativi. Sono state inoltre assegnate
delle menzioni speciali della giuria per aziende che si sono distinte per motivi particolari, che non avevano raggiunto il punteggio massimo".
La nostra partecipazione al concorso 2011 della rete GWC si è concentrata quest'anno sulla categoria "Pratiche ecologiche nel tursimo del vino" poiché, da sempre attenta a amantenere un rispettoso approccio all'ambiente per quello che riguarda la scelta e l'utilizzo dei mezzi tecnici, Villa Petriolo mantiene un rigoroso rispetto del terroir dal punto di vista del suolo sul quale si coltivano i vigneti. Questa buona consuetudine ci permette di impegnarci in una pratica vitivinicola, educativa ed enoturistica che valorizzi l'intero nostro territorio, il Montalbano.
Il terreno di origini Plioceniche (con una età di circa 5 milioni di anni) è l'elemento fondamentale e irripetibile che consente di ottenere vini che esprimano le caratteristiche peculiari di quel territorio. Questi terreni, che non sono altro che antichi fondali marini dove si trovano spesso abbondanti depositi di conchiglie, che Leonardo Da Vinci, che sul Montalbano ha trascorso la fanciullezza, chiamava “i nicchi” -, sono solitamente poco profondi e adagiati su stratificazioni di materiali di diversa origine che non hanno nulla a che vedere con gli strati più superficiali. Ecco che quindi è necessario, negli anni, mettere in pratica una coltivazione soffice che preservi questo sottile strato di terreno nel tempo. Anche nella preparazione degli appezzamenti per la realizzazione dei nuovi impianti, si è sempre evitato di movimentare lo strato superficiale o di effettuare lavorazioni eccessivamente profonde. Queste operazioni, che apparentemente potrebbero anche avere una spiegazione tecnica agronomica, comportano il rovesciamento dello stato più superficiale e più interessante del suolo, con il risultato che contemporaneamente si portano in superficie materiali incapaci di esprimere nei vini le caratteristiche che sono alla base di quel legame con il territorio di produzione.
Agli enoturisti e le scolaresche in visita a Villa Petriolo viene illustrato il metodo di cura della vigna (nelle varie stagioni e fasi di lavorazione, documentate successivamente con video on line su youtube con il progetto di comunicazione “Il grande fratello della vite” ), narrata la storia e la cultura di queste terre, mostrato il sistema di vinificazione in purezza di antichi vitigni autoctoni come il Canaiolo. Il percorso enoturistico, promosso in sinergia con gli Enti istituzionali di valorizzazione territoriale per la qualificazione dell'intera area, che vanta una tradizione d'eccellenza vitivinicola antichissima, si sviluppa attraverso wine-tour tradizionali, condotti dal produttore in prima persona – spesso affiancato dall’enologo e dall’agronomo di Villa Petriolo - , oppure mediante il progetto di enoteatro de “I poeti vignaioli. Contasorie in vigna”, inserito nella promozione della Regione Toscana “La fattoria della cultura” .
I progetti di promozione enoturistica mirati alla valorizzazione della filiera corta (il cibo in abbinamento ai vini proviene dai poderi di Villa Petriolo o da aziende agricole e produttori agroalimentari locali) e della conoscenza del territorio del Montalbano sono veicolati costantemente attraverso il nostro wineblog divinando (attraverso immagini, video, …) e la pubblicazione di materiale cartaceo, tra cui “Enchanted wines”, il libro di Simona Maestrelli indirizzato agli enoturisti stranieri e dedicato alle tradizioni culturali ed enogastronomiche del Montalbano.
La valorizzazione del territorio di origine per un produttore vinicolo è, infatti, determinante: poiché la qualità intima di un vino dipende dalla personalità di chi lo ha prodotto, per Villa Petriolo è determinante anche che a condurre il wine-tour in azienda sia il produttore in prima persona. E' l'emozione che fa la differenza oggi, non più solo la destinazione. E questa emozione la donano la cura dei particolari, la capacità di coinvolgimento, l'espressione della nostra identità, unica ed irripetibile come lo sono le singole persone e la terra in cui si nasce.

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